Dopo lo scorso editoriale, dedicato ai concetti su “Benefit tangibili e intangibili” emersi nella conferenza di Great Place To Work, ho continuato la mia ricerca su questi temi e verifico con piacere che i punti di vista di diversi Guru concordano sui punti principali. Il mitico Christopher Coleman, responsabile del design globale di Google, sintetizza il suo approccio nell’articolo “How to create a Workplace People never want to Leave” su Bloomberg Businessweek e nel video – da non perdere!- che vi propongo. Ci conforta sapere che, anche secondo lui, la prima cosa per creare un “ufficio che non vorresti mai lasciare” è ascoltare le esigenze dei dipendenti; poiché le persone hanno necessità molto diverse – nei modi di lavorare e negli stili di vita- si devono anche ricreare diversità nei luoghi affinché le persone stiano bene e possano essere più produttive, è quasi lapalissiano. “Un trucco è progettare spazi scenografici con varietà di scala, di luce, e di mood, con un metodo scientifico che produce ambienti apparentemente folli”. Altro aspetto importante è il “progetto dinamico”: anche creando “spazi sorprendenti e vibranti”, come li definisce Colemann (cucine-librerie, break area, area yoga e palestra, ecc) non può esistere un “benessere statico”, servono monitoraggi costanti, post-occupancy survey, e adattamenti che possono generare innovative forme di sperimentazione in un progetto in progress e condiviso. Condivisione, altra parola chiave, seguita da Flessibilità, nel permettere molti modi di lavorare.
Questi elementi mi hanno suggerito l’idea di un “benessere di genere”: in occasione della Festa della Mamma, ho diffuso un sondaggio su Linkedin e Facebook “Che cosa rende felice una mamma che lavora?” appena disponibili, comunicherò i risultati sperando contribuiscano a creare un workplace che le donne possano amare. Tutti i commenti sul tema sono graditi e utilissimi. Auguri alle mamme!
Editoriale interattivo di Renata Sias