Flissibile, ibrido, ricco di contaminazioni: Copernico Martesana è un hub dinamico e polifunzionale, 6.500 metri quadrati tra uffici, spazi per incontri, sale meeting e coworking in un mix che bilancia il benessere personale con le esigenze delle nuove ways of working. Tra gli ambienti del progetto, che partecipa alla rivalutazione urbanistica della periferia nord-est di Milano, meritano attenzione la Oxygen Room e il Loft Office, ispirati rispettivamente ai principi della biofilia e dell’home-office.
La “Rete Copernicana”cresce: dopo Copernico Centrale, e ClubHouse Brera a Milano, l’hub di Torino, ecc. come ubicazione della tredicesima “piattaforma per lo smart working” è stata scelta l’area denominata NoLo collocata alla periferia nord-est di Milano, tra Sesto San Giovanni e Bicocca, in un’area dinamica, che sta vivendo oggi una nuova espansione.
“Con Copernico Martesana vogliamo sempre di più essere attenti al benessere degli individui negli spazi di lavoro e allo stesso tempo diventare attori di quei processi economici che generano nuovi distretti e nuove opportunità di business” spiega Pietro Martani, Amministratore Delegato di Copernico.
“La piattaforma Copernico è costituita da tre dimensioni essenziali per far crescere imprese e persone: quella spaziale, quella relazionale e quella culturale. Con Copernico Martesana viene potenziata al con l’obiettivo di far diventare questo hub un punto di riferimento”, continua Martani.
Il progetto architettonico e di interior design, ispirato dai tre concetti chiave dell’ecosistema Copernico (contaminazione, connessione, conoscenza), è stato interamente curato da Studio DC10 e riprende lo stile di Copernico Centrale riadattandolo al contesto industriale periferico.
“Il genius loci ha guidato il concept progettuale- spiega l’arch Alessia Garibaldi che ci accompagna nelle diverse aree del hub. Dell’edificio anni’70 sono sono messi in evidenza i pilasti in cemento armato e altri elementi strutturali; inoltre è stato creato un “vuoto centrale” che mette in connessione, anche visivamente, i diversi piani, perché i percorsi architettonici diventano anche percorsi di network.”
Nel piano interrato trovano posto le sale conferenza e un piccolo teatro, sono invece ai piani superiori tutte le aree di lavoro estremamente diversificate tra loro.
Sono ambienti ispirati al work-life balance, all’equilibrio tra lavoro e svago, concepiti per facilitare la continuità spaziale e la comunicazione tra i diversi spazi.
Linee minimali, colori neutri, materiali naturali e riciclati, grafiche e texture originali alle pareti, grezzi pannelli fonoassorbenti, pareti divisorie in vetro che favoriscono la diffusione della luce, presenza del verde e di arredi vintage affiancati alle postazioni da ufficio realizzate su disegno con elementi e materiali dal sapore industriale, realizzati da Officine Tamborrino.
Per la scelta dei fornitori sono stati privilegiate aziende italiane di piccole dimensioni, spiega l’arch Garibaldi.
I 6.500 mq si dividono in tre strutture indipendenti e interconnesse dove, oltre agli spazi adibiti ad ufficio, coworking o eventi, spiccano la Oxygen Room, una stanza verde studiata per alleviare lo stress e ossigenare la mente, e il Loft Office, un ambiente basato sul concetto di home-feeling con un design personalizzato.
Anche il lungo corridoio diventa stimolante e dinamico trasformandosi in una galleria d’arte.
Al centro, come è tipico degli hub Copernico, si trova il bar caffetteria, luogo di incontro ibrido per eccellenza, la cui realizzazione ha coinvolto un gruppo di progettazione a cui hanno partecipato Bunker, Torricelli Associati e Weltgebraus.
“Vogliamo anticipare le esigenze di mercato e adattattarle al profilo di un lavoratore che cambia e si evolve costantemente”, conclude Pietro Martani, “Un lavoratore alla ricerca di spazi flessibili, dinamici, dove condividere conoscenza ed esperienza e dove si possono sviluppare nuove idee”.
Testo di Gabriele Masi.