Presentata oggi la 21a edizione dell’Esposizione Internazionale della Triennale “21st Century. Design after Design” l’evento che dal 2 aprile al 12 settembre 2016 trasformerà Milano in un catalizzatore mondiale della cultura del progetto e del pensiero creativo. 20 mostre in 12 sedi diverse.
Architettura, arte e arti (orafa e sacra) urbanistica, design e nuovo artigianato, riscoperta della materialità ed evoluzione dei processi produttivi, fino alla reinterpretazione filosofica dell’interior design in una mostra che coinvolge il Salone del Mobile.
Insieme al “Palazzo dell’Arte” di Muzio, inaugurato nel 1933 per ospitare V Triennale, sarà coinvolta l’intera area metropolitana; le numerose mostre saranno infatti ospitate in 12 luoghi, molto diversi tra loro, ciascuno simbolo delle diverse identità di una città più vitale e animata da un sorprendente fermento culturale.
Luoghi tradizionali deputati dell’arte e della tecnica -Museo Diocesano, Palazzo della Permanente, Museo della Scienza e della Tecnologia, Villa Reale di Monza, Politecnico- insieme ai nuovi poli emblema di una più recente trasformazione urbana -Hangar Bicocca, Fabbrica del Vapore, BASE, IULM, MUDEC, Campus Bovisa.
L’Esposizione Triennale, che riparte in grande dopo 20 anni di pausa, collegherà questi luoghi del territorio per dare voce ai molti saperi del territorio, per raccontare il progetto in tutti i suoi ambiti – dal gioiello alla città, per dirla con Rogers- anche nelle sue forme ibride, analizzandolo sotto diversi punti di vista, come solo gli italiani sanno fare, per offrire al mondo questa visione.
Lo sconfinamento nell’arte sarà evidente al Palazzo della Permanente con “La Logica dell’Approssimazione” a cura di Colonnetti e Dorfles e nello shed dell’Hangar Bicocca dove “Architecture as Art”, diretta da Pierluigi Nicolin, ospiterà le opere di 15 studi di progettazione di tutto il mondo unite dall’interesse per la materia e per la materialità dell’architettura.
Sempre arte, nelle sue forme più contemporanee in “Game/Video Art. A Survey” allo IULM.
Al MUDEC Cino Zucchi e Luisa Collina propongono “Sempering”, una catalogazione (ispirata da Gottfried Semper) dell’architettura e degli oggetti attraverso otto possibili processi di lavorazione e trasformazione.
Quello della “Metropoli Multietnica” è tra i temi più attuali e affascinanti per suo risvolto etico e sociale. Andrea Branzi analizza una delle realtà più significative del nostro secolo: la città che nell’accogliere, in modo più o meno conflittuale, minoranze etniche ricche di cultura ma fragili, fatalmente contamina e altera un patrimonio antropologico. La mostra sarà ospitata al Palazzo della Triennnale insieme ad altre 10 sui temi più disparati.
La sede più adatta per presentare il “Nuovo Artigianato” è senza dubbio la Fabbrica del Vapore dove la partecipazione di “under 35” e “over 35” tratterà il tema della relazione -e trasformazione- di nuove tecnologie, lavoro e progetto: con un’allestimento teatrale sarà mostrato il processo produttivo dell’automobile.
Qualche perplessità solleva , “City after City” nell’area EXPO, sempre curata da Nicolin: 6 mostre più un orto planetario e un percorso esperienziale per spiegare al grande pubblico i temi legati alla città. Francamente di proiezioni video, basilico e rosmarino abbiamo già fatto indigestione a Expo…
I futuri del gioiello contemporaneo di “Brilliant” e il design for all di “Archidiversity” saranno al Palazo della Triennale, l’arte sacra di “Design behind Design” al Museo Diocesano e l’automotive design di “Road to Revolution” a Monza.
Il “Futuro già accaduto” al Museo della Tecnica e “Campus e Controcampus” al Politecnico che organizzerà anche una summer school in Expo.
Naturalmente un ruolo di rilievo non poteva mancare per il Furniture Design di cui Milano è la Capitale. Il Salone del Mobile propone “Stanze. Altre filosofie dell’Abitare” mostra curata da Beppe Finessi che coinvolge 11 importanti progettisti (Umberto Riva, Alessandro Mendini, Marta Laudani e Marco Romanelli, Fabio Novembre, Carlo Ratti, Manolo De Giorgi, Lazzarini e Pickering, Andrea Anastasio, Elisabetta Terragni, Francesco Librizzi) che si confrontano sul tema dell’interior design: ognuno immagina una stanza sulla base di un tema elaborato dal filosofo Francesco Cataluccio.
Il Salone del Mobile confermandosi ancora una volta luogo di sperimentazione e cultura, oltre che di business, ci offre un’occasione di lettura dei nostri abituali luoghi di vita che ci restituisce attraverso una raffinata reinterpretazione filosofica e architettonica.
Testo di Renata Sias
Foto in alto “Sempering” , in basso “Metropoli Multietnica”.
Nella gallery al centro alcune tra le sedi della XXI Triennale: (da sinistra) MUDEC, IULM, Museo Diocesano e Hangar Bicocca.