Tai Lee Siang, presidente del World Green Building Council ha partecipato alla tavola rotonda organizzata a Milano da GBC Italia per affrontare il tema della rigenerazione urbana e presentare l’esperienza di Singapore, modello di riferimento per l’edilizia sostenibile in Asia e dimostrazione di come la qualità della vita si possa raggiungere attraverso la sensibilità ambientale.
Una nuova Cultura della Sostenibilità sta emergendo e si diffondono esempi di riqualificazione urbana che spesso prendono vita a partire da building per uffici (ne sono un esempio Nuvola Lavazza e Unipol Sai, pubblicati in questo numero di WOW!).
Si sceglie la strada del recupero del patrimonio immobiliare esistente, spesso fatiscente, anziché l’occupazione di nuovo suolo e i progetti non riguardano il solo il singolo edificio, ma coinvolgono l’intero quartiere con un approccio integrato che mixa risparmio energetico, servizi collettivi, mobilità, scelta dei materiali, infrastrutture.
La rigenerazione delle città parte oggi dalle periferie e dalle aree suburbane rendendole vive attraverso destinazioni d’uso miste che mettono fine alla pratica dello zoning che ha disegnato fino a pochi anni fa le nostre città, separando i centri direzionali dai quartieri dormitorio.
La diffusione dei green building certificati sta notevolmente crescendo anche in Italia: gli edifici certificati e registrati LEED sono 466 e rappresentano una superficie totale di circa 5,4 milioni di mq, dove vivono e lavorano più di 300 mila persone.
Questo senso di concretezza ha guidato anche l’incontro di GBC Italia dove diversi rappresentanti delle amministrazioni locali hanno raccontato l’esperienza dei propri Comuni confrontandosi sulle strategie di promozione di progetti per la riqualificazione urbana orientati allo sviluppo sostenibile.
La seconda parte dell’incontro, moderata da Nadia Boschi, Vicepresidente di GBC Italia, si è svolta negli Uffici di Furla ubicati nello storico Palazzo Ricordi, sapientemente ristrutturato certificato LEED Core&Shell (progetto di ristrutturazione arch. Parisotto e Formenton; certificazione GBC arch Carlotta Cocco).
Nella foto: Andrea Varini, Facility Director Furla, arch Carlotta Cocco, arch Tai Lee Siang)
Tai Lee Siang ha dichiarato nel suo intervento: “Per raggiungere gli obiettivi fissati dagli accordi di Parigi e ridurre il riscaldamento globale di almeno 2°C, dobbiamo pensare in grande. Dobbiamo agire su scala urbana e di paese, non più sul singolo building”. Lee Siang ha poi messo a fuoco tre degli elementi fondamentali emersi nel confronto con i rappresentanti delle amministrazioni locali:
l’estrema diversificazione della realtà urbana in Italia che è stata considerata un aspetto positivo e segno di adattabilità rispetto al contesto sociale, culturale ed economico.
Un secondo punto di forza per l’Italia può essere la ricerca delle proprie radici storiche e culturali che dettano anche uno stile di vita sostenibile. Last but not least, ogni modello business non può più prescindere dal considerare gli aspetti sociali, economici e ambientali, incluso il settore del real estate che per troppo tempo ha avuto come obiettivo solo i profitti economici. Il settore immobiliare ha oggi nuove responsabilità e deve tenere in considerazione anche i benefici della collettività e dell’ambiente.
Tai Lee Siang è stato eletto a luglio 2016 presidente del World Green Building Council, la rete di GBC nazionali presenti in più di 70 paesi, che rappresenta la più grande organizzazione internazionale al mondo attiva per il mercato delle costruzioni sostenibili. Architetto e urbanista, Presidente dell’Ordine degli Architetti di Singapore dal 2007 al 2009, è stato tra i fautori della rigenerazione green di Singapore, presiedendo le commissioni governative che hanno fondato lo sviluppo urbano sulla conservazione dell’ambiente e delle risorse. Una politica di centrale importanza è stata l’introduzione del Green Mark, uno strumento di rating modellato sulla base di LEED, ma con la differenza che è stato lanciato da un’agenzia governativa e progettato in gran parte per ridurre l’energia e il consumo di acqua. Singapore è un caso di eccellenza per la crescita esponenziale di green building certificati che rappresentano più di un quinto dell’intera area dell’isola città-stato e che interessano una popolazione di cinque milioni di abitanti.