Veicolo di comunicazione immediata, potente evocatore di diverse sensazioni e stimoli, elemento dal forte carattere identitario: il colore ha acquisito un’importanza centrale nella progettazione degli spazi di lavoro, adattando agilità, smart working e nuovi processi produttivi ad una cultura lavorativa basata sul benessere e sulla creatività. Come definirne il ruolo nell’architettura della comunicazione?
Se l’ufficio è destinato a diventare uno spazio stimolante, sempre più multifunzionale, comunicativo e nomadico, il colore sarà sempre più una soluzione vincente nel design dei futuri spazi di lavoro.
“I colori sono cibo per la mente” ha dichiarato Christina Wiklund, CMF Manager in Kinnarps, presentando Kinnarps Color Studio. Una mente che deve essere nutrita per mantenersi creativa, aperta e allenata nell’affrontare un mercato del lavoro sempre più dinamico e pieno di diversi stimoli. Un cibo sano, capace di mettere a proprio agio, di creare atmosfere e situazioni che diano al dipendente ciò di cui ha bisogno in quell’esatto momento, secondo i suoi gusti e le caratteristiche della sua giornata.
Un cibo semplice e immediatamente percepibile, in grado di fornirci le coordinate culturali e spaziali del luogo in cui ci troviamo, rendendo subito visibile una mappa definita che permetta di orientarci rapidamente, agevolmente e senza angosce nella crescente complessità e dinamicità.
Con il cibo il colore condivide anche il forte carattere identitario: dai segni e tatuaggi sulla pelle delle popolazioni ancestrali, ai colori delle casate medievali, alle bandiere degli stati nazionali, fino ad oggi alla brandizzazione degli spazi ufficio.
Il colore è per l’azienda il modo più semplice, efficace e pervasivo di comunicare coi propri dipendenti, offrendo non solo un richiamo diffuso alla corporate identity, ma anche una guida alla diversità di utilizzo dei diversi luoghi, all’atmosfera che si vuole ricreare, più o meno ludica o professionale, fino a messaggi impliciti, come l’idea di uno spazio accogliente, ancoraggio in un forte periodo di instabilità, il rassicurante Heart Wood, Color Futures 2018 AzkoNobel.
C’è bisogno dunque di un colore che esprima al meglio quella “architettura della comunicazione” presentata dalla trend expert Birgit Gebhardt allo showroom Dieffebi, uno dei poli più interessanti della scorsa Fall Design Week milanese: un colore semaforico, in grado di dettare tempi e gestire in modo semplice e diretto i flussi; un colore araldico, in grado di definire e di creare una famiglia di appartenenza; un colore scenografico e teatrale, in grado di preparare un palcoscenico per un’azione libera e creativa, e allo stesso tempo in grado di evocare sensazioni ed emozioni.
Testo di Gabriele Masi.