Il convegno “Pensiero e azione. Cultura, organizzazione ed economia del design”, organizzato da ADI in collaborazione con Borsa Valori di Milano, FLA, Assolombarda e Regione Lombardia, ha affrontato il tema complesso del valore strategico ed economico del design, un concetto troppo spesso trascurato dalla diffusa e scorretta accezione di Design=Libertà creativa. Anche la scelta della sede del convegno non è casuale: Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa di Milano.
Dopo i saluti istituzionali e la premiazione delle aziende lombarde che hanno ricevuto il Compasso d’Oro, il convegno è entrato direttamente negli elementi economici, culturali e sociali che il design rappresenta oggi.
Il Presidente ADI Luciano Galimberti ha evidenziato gli snodi salienti del percorso di ADI nell’ultimo mezzo secolo: dal Congresso ICSID del 1983 che aveva coinvolto tutta la città di Milano sulla riflessione sul futuro del design, alla presenza di ADI alle 17a Triennale di Milano del 1988 nella quale per la prima volta vengono presentati i veicoli pensanti, le categorie culturali delle riduzioni e un nuovo approccio all’arredo, nella Casa che respira. Design Memorandum, Design Memorandum 2.0 e il riconoscimento della Collezione del Compasso d’Oro come Patrimonio culturale italiano, sono state le altre tappe ricordate come esempi di un’attività prioritariamente culturale prima che organizzativa realizzata dall’ADI.
Dopo le testimonianze di aziende orientate al design considerato un loro reale valore aggiunto, sono intervenuti docenti del Politecnico.
Il prof. Giuliano Noci ha evidenziato al necessità di superare un’autoreferenzialità penalizzante anche per il design, per affrontare i nuovi scenari di business nei quali la dimensione relazione assume sempre più un ruolo decisivo.
Il prof Francesco Zurlo ha sottolineato come il design, la sua cultura progettuale e il suo orientamento ai mercati in trasformazione svolga un ruolo strategico, non tattico: è appunto di capacità di dare senso ai progetti, ai processi, alle relazioni che colloca il design in un ruolo centrale nei nuovi modelli organizzativi delle imprese.
Il Prof. Francesco Schianchi, dopo aver tratteggiato l’evoluzione del design, dalle amigdale alla contemporaneità, da un lato ha evidenziato come nella doppia “anima” del design come produttore di soluzioni e come produttore di senso, negli ultimi anni il “pendolo” del design esperto si sia sempre più orientati verso l’essere una “tecnicalità” funzionale a produrre soluzioni che funzionano nel mercato.
Per questo ha sollecitato a riportare il pendolo verso il senso, verso quello che ha coniato “antropodesign”, al servizio della vita dell’uomo, per migliorarne la qualità.