Il 26 giugno è stato inaugurato il 14esimo padiglione temporaneo estivo nei giardini di Kensington a Londra che la Serpentine Gallery commissiona ogni anno a un architetto diverso. E’ uno degli eventi culturali più attesi; quest’anno il progetto è stato affidato all’architetto cileno Smiljan Radić.
Il nuovo padiglione di Radić occupa oltre 540 mq sul prato di fianco all’ingresso della Serpentine Gallery, un enorme involucro, un bozzolo semitrasparente -è già stato battezzato dinosaur egg- cha appoggia su grandi pietre tagliate a spacco. E’ un’architettura flessibile che invita i visitatori a interagire con essa nei modi più diversi, una struttura pubblica multi funzione che ospita anche una caffetteria e per tutta l’estate sarà palcoscenico di eventi di arte, poesia, musica, cinema, letteratura.
Smiljan Radić, segue altri famosi progettisti che lo hanno preceduto nei Serpentine Pavillion degli anni passati: Sou Fujimoto, Herzog & de Meuron e Ai Weiwei, Peter Zumthor, Jean Nouvel, Kazuyo Sejima, Frank Gehry, Olafur Eliasson e Kjetil Thorsen, Rem Koolhaas e Cecil Balmond with Arup, Álvaro Siza and Eduardo Souto de Moura con Cecil Balmond, Arup, MVRDV con Arup, Oscar Niemeyer, Toyo Ito e Cecil Balmond con Arup, Daniel Libeskind con Arup e Zaha Hadid che firmò il Padiglione inaugurale del 2000.
A Zaha Hadid è stato anche affidato il progetto di The Serpentine Sackler Gallery, proprio sul lato opposto del laghetto Serpentine, con il suo coraggioso, ondiforme ampliamento di 900 mq (un “innesto” per usare un termine caro a Cino Zucchi) che ospita il ristorante inaugurato a settembre del 2013.
Il progettista Smiljan Radić spiega così il suo grande uovo “Il Serpentine Pavilion 2014 è parte della storia delle piccole costruzioni romantiche – chiamate Follies- che popolavano parchi e grandi giardini dalla fine del XVI fino all’inizio del XIX secolo. Esternamente il visitatore vedrà un guscio fragile sospeso su grandi pietre di cava. Un guscio bianco e traslucido fatto di fibra di vetro che ospita uno spazio interno organizzato intorno a un patio vuoto sollevato rispetto al livello del prato, offrendo la sensazione che l’intero padiglione galleggi. Di notte, grazie alla semi-trasparenza la luce attirerà i passanti, come le lampade accese attirano le falene”.
Se capitate da quelle parti prima del 24 agosto, non perdetevi la nuova performance “512 Hours” della grande artista serba Marina Abramović, site specific per Serpentine Gallery.
Un’ulteriore crescita rispetto alla precedente performance “The Artist is Present” (due sedie una di fronte all’altra, un visitatore per volta che nel silenzio più assoluto si confronta con la presenza intensa di Marina seduta di fronte).
A Londra l’artista sarà “semplicemente” presente per 512 ore nello spazio della Serpentine, in modo altrettanto naturale saranno insieme a lei i visitatori che “semplicemente” si succederanno – rigorosamente privati di borse, orologi e telefonini- per un arco di tempo indeterminato e condivideranno con lei quello spazio vuoto. Il senso di straniamento è forte, cade il confine tra performer e audience, il niente genera qualcosa e l’energia scaturisce dalla “semplice” presenza di entrambi.
Testo di Gabriele Masi.