Impossibile non parlare di IoT. Nel 2020 ci saranno nel mondo 26 Miliardi di oggetti connessi! Non si tratta più di un mercato di nicchia, ma di una vera tendenza dominante che rivoluziona i rapporti tra persona e oggetti.
L’eco mediatica è recente, ma l’Internet of Things è un fenomeno sul quale gli esperti stanno indagando da anni e che sta evolvendo rapidamente. Un fenomeno trasversale che non riguarda solo alcuni settori, ma interessa ogni ambito della nostra vita e dei nostri modi di lavorare. Il concetto Smart diventa applicabile a ogni oggetto già di uso comune amplificandone le performance e creando nuove interazioni .
Una tecnologia che connette gli esseri umani con gli oggetti, gli oggetti tra loro e gli oggetti con la vita affascina l’utente, stimola nuove strategie e richiede nuovi design thinking.
E’ uno stimolo per il design, il marketing e una nuova frontiera per i produttori di pressoché qualsiasi comparto. Se ne è parlato anche nel corso del workshop organizzato da Assufficio “Design per il Workplace”nel corso di IFMA Day a Milano .
Il tasso di adozione di IoT è in accelerazione, meglio essere preparati. Tra i molti studi che McKinsey ha dedicato all’argomento mi sono sembrati particolarmente formativi stimolanti “An executive’s guide to the Internet of Things”che indica le sei cose che dovete sapere e “The Internet of Things: Five critical questions”, le interviste ad alcuni tra i maggiori esperti mondiali che spaziano dal direttore di MIT Media Lab, Joi Ito al direttore di Google’s Advanced Technology and Projects group deputy,Dan Kaufman; dal cofondatore e chief strategy officer di Cloudera, Mike Olson al fondatore e chief executive officer di O’Reilly Media, Tim O’Reilly.
Le loro risposte indicano una chiara visione dello sviluppo dell’Internet of Things nei prossimi anni e anche i rischi. Ne propongo un sintetico riassunto invitandovi a leggere le versioni originali.
I vantaggi sociali riguardano soprattutto la medicina e i progetti di sanità ( sensori che rilevano presenze di microbi nelle città, migliore assistenza nei reparti di terapia intensiva, ecc) o la gestione dei rifiuti. In termini di sostenibilità si potrebbero ottenere notevoli risparmi energetici e avere anche i dati concreti di occupazione del building, collegando a sensori tutte le luci di un edificio per ufficio. Nel workplace si sottolineano anche i vantaggi che deriverebbero dall’applicare standard di connettività a stampanti, proiettori e videoconferenze.
Gli esperti intervistati identificano come rischi la protezione, la sicurezza dei dati e possibili attacchi informatici o i danni che potrebbe provocare il “fattore umano”.
Ci sono anche i consigli degli esperti a chi è interessato a IoT in termini di business, che forse non sono poi così diversi da quelli riferiti a qualsiasi altra strategia di innovazione: Quale è la tua visione? Come si collega nell’ecosistema? In che cosa ti stai differenziando dagli altri?
Diffidare da chi si butta nella tecnologia per risolvere problemi che invece vanno affrontati prima e in modo strategico…L’IoT è una grande opportunità, ma non fa miracoli.
Editoriale di Renata Sias, direttore WOW!
Nel video la visone IoT di Tecno per il workplace (IoT: Intelligence of Tecno).