Sono stata in vacanza due settimane con il mio nipotino, avrei voluto fare la nonna a tempo pieno e godermelo fino in fondo … eppure la prima settimana, nonostante mi sentissi stanca, non sono riuscita a staccarmi da iPhone e iPad, rispondendo alle telefonate, agli sms, improvvisando riunioni in skype, controllando ad ogni “ding” l’arrivo di una email, in spiaggia, in barca, al ristorante, a passeggio.
Vado fiera della mia capacità/possibilità di lavorare dovunque, anche dalle località più amene e sono riuscita a creare un team perfetto di collaboratori che ha i miei stessi ways of working.
Ora però ho maturato una consapevolezza: la vera capacità è quella di riuscire anche a disconnettersi. Non è necessario passare la vita trafelati rincorrendo le urgenze, si può essere produttivi anche senza essere sopraffatti dall’ansia da prestazioni e da iper-efficienza.
Il Tempo non è necessariamente tiranno come ben sapevano gli antichi greci che usavano modi diversi per definirlo: Aion, il tempo eterno (grazie al cielo non è contemplato in ambito lavorativo), Kronos, il tempo “quantitativo”, misurabile, lo scorrere delle ore che ci assilla… e poi c’è Kairos, la natura qualitativa del tempo, il momento giusto, una fase nel mezzo, la pausa nella quale qualcosa accade.
Così ho analizzato la mia work-life balance, ho lasciato i device sul comodino (dedicando mezz’ora al mattino solo ai messaggi importanti senza farmi catturare dalle finte urgenze) e mi sono concessa il mio Tempo-Kairos: ho pensato, letto, riflettuto su diversi punti e mi sono venute un paio di idee interessanti che saranno utili per il mio lavoro; sono stata produttiva dunque, ma senza essere inghiottita dallo stress di dovere ininterrottamente agire. Sappiamo tutti che non c’è solo il lavoro del “fare”.
Ammetto che per questo motivo WOW! Webmagazine esce con due settimane di ritardo, mi scuso con i lettori, ma credo che siate tutti sopravvissuti. Vi do un consiglio, l’estate è il periodo ideale: da soli, in famiglia o con gli amici, in città o in vacanza, concedetevi una pausa, fa davvero bene!
Editoriale di Renata Sias
PS: Beh confesso, riflettendo su questo un po’ in internet ho navigato e vi suggerisco sul tema “Pausa” due articoli interessanti Il coaching e l’arte di sostare (di Fabia Bergamo) e “Prenditi sul serio!” (di Reinhard Stohr sul #8 di Place 2.5 Sedus) oltre al libro “The distraction Trap– How to focus in a digital world” di Frances Booth.