La Smart City diventa Senseable.

Abbiamo incontrato Carlo Ratti in occasione del 21° Forum di Scenari Immobiliari dove ha tenuto un coinvolgente intervento sul concetto di Senseable City che è anche il titolo del Laboratorio che dirige al MIT di Boston.

Incluso tra i “50 Most Influential Designers in America” da Fast Company e tra i “50 People who will Change the World” da Wired, Carlo Ratti ci ha gentilmente concesso un’intervista per approfondire in particolare il tema della relazione tra Senseable City e futuri Workstyle: dei nuovi possibili workplace generati da una Smart City concepita in un’accezione più ampia e articolata rispetto al modello basato semplicemente sull’impiego diffuso di tecnologie ICT.

In che modo la “3a rivoluzione industriale” sta cambiando la visione di città? 

Per cominciare, penso che la città di domani non sarà così diversa da quella che vediamo oggi; tuttavia, grazie alle nuove tecnologie digitali, la nostra vita sarà incredibilmente diversa. Le nuove tecnologie sono state in grado di democratizzare la conoscenza, i dati, la logistica e il commercio aumentando l’accessibilità delle informazioni a una fascia più ampia di popolazione, oltre a consentire un grado di maggiore partecipazione delle persone, per esempio attraverso processi open source. Oggi il campo emergente del concetto Smart (smart city, smart citizen, smart planning) è Senseable, un termine dal suono più umano, pronto a trasformare radicalmente la nostra vita e a migliorare molti aspetti della nostra città: dal traffico alla gestione dei rifiuti, dall’energia alla produzione industriale.

Come l’avvento della Senseable City modifica i modi di lavorare/vivere e di conseguenza il concetto di workplace?
Da una parte la tecnologia può aiutarci a vivere in un modo diverso, più flessibile; cinque o dieci anni fa eravamo incatenati a una scrivania o a un computer senza possibilità di muoversi, oggi siamo in grado di portare l’ufficio con noi. Possiamo usare questo potere liberatorio della tecnologia per vivere o lavorare in un modo migliore. D’altra parte la terza rivoluzione industriale renderà possibile riportare l’industria in città, anche se si tratterà di un nuovo tipo di industria: leggero, digitale, pulito.

L’ufficio attuale sembra non cogliere questi cambiamenti. Pensi che sia destinato a scomparire o si trasformi?
Già oggi il luogo di lavoro non è più solo un luogo fisico collettivo; è uno spazio dove gli utenti possono scambiare conoscenze e idee, condividere strumenti e infrastrutture. Il modo migliore per promuovere l’innovazione e la creatività in futuro è aggregare persone con gli stessi interessi e obiettivi comuni.

Avete realizzato progetti Smart in varie parti del mondo, in Italia quali sono le vostre esperienze e gli esempi più interessanti?
Attualmente non stiamo lavorando in alcun Comune in Italia, ma abbiamo sviluppato una serie di idee innovative su edifici per uffici per Generali Real Estate esplorando alcuni degli aspetti di cui ho parlato prima.

La tua accezione di Smart City abbraccia anche una nuova visione urbanistica (anti-Lecorbusier..) che prevede l’integrazione/interazione di attività e di spazi che definisci Open Private Space. Che caratteristiche avranno questi luoghi per la work-life balance?
Non direi anti-Corbu … Tuttavia, è vero che la città di Le Corbusier, per esempio quello che è stato delineato nella Charte d ‘Athene, era basata sulla massima diversificazione in base alle funzioni: una zona per lavorare, una per vivere e una per il tempo libero. Il concetto oggi è il contrario: la creazione di spazi misti, cercando sempre maggiori possibilità di ibridazione. Grazie alle nuove tecnologie oggi possiamo vivere all’aria aperta più di quanto si sia mai immaginato. Ad esempio, per la città di Guadalajara in Messico abbiamo lavorato sul masterplan per un grande progetto di riqualificazione di un’area urbana basato sul concetto di ufficio outdoor, beneficiando del clima piacevole tutto l’anno di Guadalajara e dei cortili tipici dell’architettura locale, per creare spazi meravigliosi dove lavorare all’aria aperta!

Riutilizzo di cortili con nuove funzioni e outdoor working lifestyle (come i filosofi greci…) sono concetti molto stimolanti, che tipo di ambientazioni e arredi prevedete per questi spazi?
Bella domanda! Negli ultimi decenni le tecnologie digitali e di rete hanno avuto un impatto sulla maggior parte degli aspetti della nostra vita: dal nostro modo di lavorare alle modalità di accesso alla conoscenza, al modo di incontrarsi e conoscersi l’un l’altro. Questo a sua volta ha un impatto sulle tipologie dei nostri mobili, un campo dove credo vedremo molti cambiamenti nei prossimi anni … Da parte nostra abbiamo avviato con il produttore italiano Cassina il progetto Our Universe che attraverso sette prototipi cerca di dare una risposta a questa domanda operando su tre assi principali: l’evoluzione dei processi di produzione (grazie allo sviluppo di nuove tecnologie), il cambiamento delle abitudini (grazie alla capacità di interagire con i nostri dispositivi), l’integrazione fisica della tecnologia nel furniture design per fornire nuove funzioni e servizi.

Carlo Ratti, architetto e ingegnere, docente al MIT dove dirige il Laboratorio Senseable City e titolare dello Studio Ratti associati; membro del Worl Economic Forum Global Agenda Council for Urban Management e curatore del Padiglione Future Food District per Expo 2015 a Milano

Testo a cura di Renata Sias, direttore di WOW! Webmagazine.

Didascalie


1 Ciudad Creativa Digital (CCD) è un nuovo entusiasmante progetto per migliorare non solo la vita urbana , ma anche l’identità di Guadalajara e del Messico nel settore in crescita dei media digitali . Situato a Guadalajara , seconda città più grande del paese e sede della ‘ Silicon Valley’ in Messico, CCD si fonderà sui punti di forza del sito – talento , tessuto storico e connessioni – spingendo i confini dello sviluppo urbano sostenibile. I cortili sono il principio organizzativo del CCD , l’integrazione di vita, di lavoro e il tempo libero in un ambiente urbano a misura d’uomo che può essere modificato, ampliato e adattato nel tempo. Rispondendo alle sfide della rivoluzione digitale, il Masterplan prevede vari modi in cui il regno digitale renderà CCD un luogo unico per vivere e lavorare, attraendo menti creative dal Messico e dall’estero per sviluppare nuovi contenuti multimediali digitali .
Un progetto per Guadalajara CCD AC per conto della Secretaría de Economía , ProMexico , SHF , Gobernio de Jalisco , Canieti e la città di Guadalajara , sviluppato da Carlo Ratti Associati , insieme con il Prof. Dennis Frenchman, Accenture, Arup, Engram Studio, Fundación Metropoli, Mobilità in Chain, MIT Senseable City Lab e Studio FM Milano.

2 Digital Water Pavilion, progettato per l’ Expo 2008 di Saragozza. La sfida era quella di usare l’acqua – il tema dell’Expo- come elemento architettonico. Le pareti sono composte di goccioline d’acqua a controllo digitale che possono generare scrittura, schemi o spazi di accesso. Il risultato è uno spazio interattivo e riconfigurabile; ogni parete può diventare potenzialmente ingresso o uscita, mentre le partizioni interne si possono spostare a seconda del numero di persone presenti. Gli unici elementi materiali sono due scatole e il tetto, che è una sorta di tenda che può spostarsi verticalmente e appiattirsi al suolo facendo scomparire completamente il Padiglione. Il Digital Water Pavilion è stato nominato da Time Magazine come ‘Miglior Progetto dell’anno’ nel 2008.
Un progetto di Carlo Ratti Associati con Claudio Bonicco, Matteo Lai, MIT Media Lab/Smart Cities Group -William J. Mitchell, MIT Dipartimento di Studi Urbani e Pianificazione -Dennis Frenchman, MIT SENSEable City Lab, ARUP, Agence Ter, Studio FM Milano, Typsa , Lumiartecnia International e Siemens.
Foto di Claudio Bonicco , Ramak Fazel, Max Tomasinelli, Walter Nicolino.

3 Makr Shakr è un barman robotizzato in grado di preparare un gran numero di cocktail basandosi sugli input dei  consumatori. Le persone saranno in grado di progettare le proprie bevande, utilizzando tutti i possibili ingredienti per il cocktail, attraverso un app sui propri dispositivi portatili. Seguendo la produzione robotizzata, possono godersi le bevande che hanno fatto per se stessi o per gli altri e condividere le loro reazioni sul social network. Il software può anche monitorare il consumo di alcol e i livelli di alcol nel sangue e quindi promuovere il consumo responsabile. Makr Shakr si propone di mostrare il paradigma della “terza rivoluzione industriale” attraverso il processo semplice -make-produce-enjoy- e solo per il tempo necessario a preparare un nuovo cocktail. Il progetto è stato presentato in anteprima durante la Milano Design Week prima di essere svelato al Google I/O 2013.
Concetto e progetto di  MIT Senseable City Lab; Attuazione di Carlo Ratti Associati; Main partner: Coca-Cola e Barcardi. Partner tecnici: Kuka, Pentagram, SuperUber; Media partner: Domus, Wired  evento in collaborazione con Meet the Media Guru , e approvato da: Comune di Milano , Expo Milano 2015 – Energia per la Vita . Nutrire il Pianeta.