La storia del design è online gratis! Per la felicità dei design addict cliccando Museum of Modern Art Archives. da qualche giorno è possibile accedere all’inestimabile patrimonio di immagini e informazioni degli archivi del MoMa di New York dal 1929 a oggi.
Guarda invece al futuro Milano che – a meno di un mese dalla chiusura della XXI Biennale- ancora una volta si distingue con il format innovativo di Design City Milano (1/9 ottobre): una selezione di eventi dedicati alla cultura del progetto.
Nel palinsesto anche due incontri dedicati al workplace: Green Office Design (organizzato da Assufficio 6/10/16) e Office Design Ibrido (organizzato da Dieffebi con WOW! 7/10/16).
Le Design Week proliferano in ogni città del mondo, che noia! Per lo più concepite come eventi commerciali, ricalcano un modello già visto e -come molte manifestazioni di settore- forse generano business, ma non riescono a suscitare sorpresa né a cogliere i segnali di cambiamento nell’aria.
Qualcosa si è inceppato nel consolidato e coerente Sistema che a partire dal dopoguerra, poi nel periodo del boom economico e del consumismo, ha generato il culto del Design Made in Italy, ha dato vita al Compasso d’Oro, il più antico premio di design, ha reso il Salone del Mobile le fiera più importante del settore a livello internazionale e ha fatto nascere in modo quasi spontaneo l’inimitabile fenomeno del Fuorisalone.
Oggi il Design deve nutrirsi di altro. Il dibattito si articola sull’etica del design, si pone domande legate alla sostenibilità di un sistema che continua a produrre più di quanto serva, al ruolo sociale che il design deve avere, al potenziale nel disegnare un futuro migliore, all’impatto sulla qualità di vita delle persone.
Anche gli oggetti che già esistono devono probabilmente essere re-inventati sulla base di questi imperativi.
Temi chiave anche della Biennale di Venezia che Aravena ha allargato al progetto architettonico e portato all’attenzione mondiale, temi sui quali non si è soffermata invece la XXI Triennale appena conclusa.
La ventata di innovazione che sta interessando il mondo del progetto è stata colta anche da British Council che ha scelto proprio Milano, città dove “il design si consolida come pratica diffusa”, per lanciare il programma Invention in Design, mettendo in evidenza la necessità di collaborazione tra il mondo del design e quello della scienza, della tecnologia, della ricerca.
A Milano si percepisce il bisogno di innescare una discussione concreta e propositiva, di cambiare lo status quo; non è un caso che contaminazione, co-progettazione, ibridazione, siano le parole chiave del palinsesto degli eventi di Design City Milano.
Aprire il processo progettuale attraverso la collaborazione con settori diversi e offrire opportunità a idee che possono catalizzare invenzione sono le leve base per un’impresa creativa.
Ma l’industria del design continua a nutrirsi di griffe, di designer vip e archistar, di eventi autoreferenziali, di copie, di forme senza contenuti, di oggetti senza significato… e rischia di morire di indigestione.
Editoriale di Renata Sias, direttore WOW! Webmagazine.