Le inviate speciali Tatiana Milone e Marta Bernstein ci offrono le proprie ironiche e competenti riflessioni dalla Milano Design Week, “momento in cui si ripuliscono le troppe foto (ma questo cos’è?..chi è?… cancella!) e si commentano le sensazioni avute”.
Riportiamo volentieri una conversazione tra due designer dopo la visita a Danese (foto 1 in apertura), dove Ron Gilad è uscito con una collezione stupenda, una scelta tra i pezzi del passato con divertimento e rispetto, proponendo una serie di pezzi nuovi:
Designer 1: “Danese, ma che mostra bellissima! Ironica e totalmente lontana dalla combinazione rosa-ottone-marmo-pappagalli-palme”.
Designer 2: “Comunque marmo-pappagalli-ottone-palme è meglio della nuova combinazione 2017: muro scrauso-rame-tessuto alto livello, vetro soffiato a caso-vetro fumè in lastra-profili in bronzo”.
Direi che questa è una sintesi della Milano Design Week 2017….
Si sono aperti cortili meravigliosi, Palazzo Bovara, Palazzo Isimbardi (design catalano… che sembra stile nordico anche loro…), Palazzo Turati.
Anche i locali pubblici si adeguano e si vestono di design.
Appartamenti in Brera felicissimi: Dimore Studio, Palermo 1 Studio Pepe. Si confermano le tendenze un po’ scenografiche, vetri e ottone, anche da Rossana Orlandi e dai londinesi Se Collections (foto 2,3,4,5).
Assolutamente unico lo spazio Hermès allestito alla Pelota da Charlotte Macaux Perelman, un “pavillon” con materiali naturali, oggetti e tessuti (foto 6,7)
Terracotte, rame, legno li ritroviamo anche in fiera, al Salone del Mobile, nelle ambientazioni domestiche di Alf da Fre, nei raffinati nuovi oggetti di arredo di De Castelli (Alessandra Baldereschi per il progetto Tracing Identity, foto 8 ), nelle composizioni eleganti di Estel, ambientate nel loro nuovo look.(foto 9).
Euroluce un trionfo! Di idee e allestimenti: le nuove linee luminose di Davide Groppi (foto 10), le curve di Artemide (foto 11), le geometrie di Vibia e Flos (foto 12), insuperabile, per arrivare alle pareti con le poesie luminose di Nendo per Flos. (foto 13)
Molti dei tessuti Kvadrat, sempre coordinati con palette e disegni perfetti, appena usciti sono già usati da Patricia Urquiola per Moroso.
Le nuove trame delle sorelle Marie e Annica Eklund proprietarie di Bolon, attente ai trend, a Milano si direbbero “sbarlusch”. (foto 14)
Alle 5Vie, area del Fuorisalone in crescita, l’allestimento Cartier di superlusso nel Garage San Remo; affianco la designer Samanta Mancone che espone una creazione di coperte-arazzi fatti con materiali di recupero (dalla tradizione tessile italiana). (foto 15)
In un’ atmosfera subtropicale, Paola Lenti ha ambientato al nuovo indirizzo di via Orobia (lontanissimo ma collegato a Brera con navette frequentissime), le nuove trame e i nuovi colori caldi e felicemente vistosi. (foto 16)
Per la rivisitazione dei classici, Patricia Urquiola, nuova art director di Cassina, propone nuovi colori e nuove forme alla Fondazione Feltrinelli, il pezzo di architettura degli svizzeri Herzog & De Meuron, più guardato di tutta Milano.
De Padova e Carl Hansen, produzioni nuove con elementi classici ispirati agli anni ’60.
Fritz Hansen all’interno dell’atelier di Luisa Beccaria propone il proprio Hotel, colorato e allegro un po’ ostello di lusso. (foto 17)
Un po’ fuori dai circuiti ma assolutamente una gioia per gli occhi per gli amanti del modernariato, Nilufar Depot, un concentrato di pezzi di grande bellezza (anche un originale della famosa 881, nelle cronache del Salone per la disputa in corso tra Cassina – Molteni).
Testo di Tatiana Milone e Marta Bernstein
Magiche installazioni a Ventura Centrale, prima edizione della nuova location del Fuorisalone in Ferrante Aporti dove Maarten Baas & Lensvelt hanno vinto il prestigioso Milan Design Awards 2017 per l’allestimento “May I have your attention, please?”