La convention nazionale REbuild (Riva del Garda il 26-27 novembre) ha affrontato il tema della riqualificazione e gestione sostenibile dei patrimoni immobiliari, un ambito importante della realtà produttiva italiana e una nuova priorità per il paese, come sostiene Gianluca Salvatori, presidente di Progetto Manifattura e co-ideatore della convention, che dichiara «Siamo in mezzo a una trasformazione che impatta sui nostri edifici e sulle nostre infrastrutture. Perciò serve comprendere che questo cambio di paradigma è anche una priorità economica, e non solo etica e culturale.
La sostenibilità è una leva che sta cambiando i mercati. Ed è un cambiamento che coinvolge gli stili e le motivazioni di consumo di chi utilizza gli spazi edificati, introducendo criteri molto più esigenti sulle qualità degli spazi in cui si desidera vivere».
(Vedi il video di Gianluca Salvatori, presidente di Progetto Manifattura e co-ideatore della convention).
Coerentemente con questi concetti è stato assegnato il Premio REbuild 2013 ai casi esemplari di riqualificazione sostenibile.
Primo premio a Lombardini22 per il progetto Segreen Business Park (LEED Gold) sviluppato da CBRE Global Investors.
Segreen Business Park è una destination di eccellenza per i knowlegde workers, concepita secondo i più elevati standard internazionali e frutto di un’analisi delle più avanzate modalità di lavoro contemporanee. Un complesso di tre edifici principali (per circa 30.000 mq di spazio per uffici) in dialogo tra loro con collegamenti trasparenti e permeabili che sta riscuotendo grande successo e che oggi accoglie aziende del calibro di Brother, Lenovo, Triumph, Covidien, Symantech. Una piazza pedonale vivibile 24 ore al giorno come luogo d’incontro, interazione, svago. Un edificio “5 Stars Services” dedicato alla ristorazione e ai servizi (2272 mq). Una dotazione di parcheggi (610 posti auto, 21 motocicli, 62 biciclette). Segreen Business Park ha ottenuto la Certificazione CENED e la pre-certificazione LEED “Gold” (protocollo ambientale “LEED Core & Shell”) e mira ad ottenere il livello “Platinum”. Le ombre generate, i sistemi di schermatura, l’involucro edilizio, le tipologie impiantistiche, la gestione ed il recupero delle risorse idriche, la scelta dei materiali: tutto è stato fatto pensando alla salvaguardia dell’ambiente. Le azioni concrete possono essere sintetizzate in: costruire meno, consumare meno acqua e meno risorse, migliorare la qualità del luogo.
Secondo premio a “Brennone21” architettura realizzata a Reggio Emilia da Laboratorio di Architettura Architetti Associati.
Un esempio reale di sperimentazione di nuove metodologie. Tipo edilizio a schiera a profondità elevata nel centro storico della città di Reggio Emilia, occupato da due unità abitative e due spazi destinati a terziario, è l’insieme di una serie d’interventi di recupero tipologico ed energetico che conducono l’edificio ad annullare l’immissione di gas serra in atmosfera (Carbon Zero) per il suo riscaldamento. Il recupero dell’edificio mira innanzitutto alla corretta percezione del tipo edilizio. Isolanti termo riflettenti, termo intonaci deumidificanti, massetti a secco in perlite espansa, infissi a triplo vetro con gas costituiscono gli elementi peculiari di risanamento energetico dell’involucro esistente per ottenere un comportamento passivo dell’edificio. Un impianto di ventilazione meccanica con recuperatore di calore (alimentato con sistema di geotermia superficiale utilizzando il giardino retrostante) addizionato a una batteria di post-riscaldamento (funzionante con pompa di calore aria-acqua alimentata da pannelli fotovoltaici) rappresenta l’unico impianto termico dell’edificio.
Terzo premio a Park Associati Architetti per la ristrutturazione de “La Serenissima” Via Turati, Milano per Morgan Stanley Italian Office Fund.
Nel rispetto dell’impostazione originaria, la ristrutturazione dell’edificio per uffici conosciuto come ‘Palazzo Campari’, progettato negli anni ‘60 da Ermenegildo e Eugenio Soncini, ha puntato sulla massima flessibilità nella suddivisione degli spazi interni con un’uniformità di lettura data anche dal sistema di illuminazione interna e da un’ottimizzazione dei sistemi degli accessi all’edificio e della distribuzione verticale. Ulteriori elementi centrali nella progettazione degli 8.000 mq sono stati il recupero di volumetrie al piano terreno e il ripensamento delle facciate ora più aperte e vibranti. Su via Turati scatole in alluminio forato e presso-piegato di colore brunito, utilizzano una scansione che garantisce anche la massima flessibilità nella suddivisione degli spazi interni. La realizzazione è stata attuata con la collaborazione di General Planning (Site supervision, Structural, Mechanical and Electrical Engineering); ECHarris Built Asset Consultancy (Project Management); Habitech (LEED Certification); DEGW (space planning e interior design).