Anche se praticamente assente negli allestimenti all’interno della Biennale Architettura curata da Alejandro Aravena “Reporting from the Front”, il tema Ufficio è però protagonista di due eventi a Venezia che dicono molto sul passato, il presente e il futuro del luogo di lavoro: un documentario dal titolo Workplace dedicato alla sede R/GA progettata da Foster e la mostra S.O.S. Sottsass Olivetti Synthesis nel negozio Olivetti progettato da Scarpa, ora patrimonio del FAI.
Il documentario “Workplace”
E’ stato presentato in anteprima il 26 maggio al Teatro dell’Arsenale, alla presenza del regista Gary Hustwit (Film First) e di Bob Greenberg, il fondatore dell’agenzia americana di marketing R/GA che ha affidato il progetto della nuova sede di New York a Foster and Partners.
Ufficialmente invitati alla 15a Biennale di Architettura, insieme hanno commentato questo documentario che non si limita a raccontare i concetti e il progetto dei nuovi ufficio R/GA, ma grazie ai contributi di esperti e ai punti di vista di chi lavora in quei luoghi, riesce a fotografare in modo puntuale che cosa significa oggi Workplace: uno spazio per la “connected age”.
Il nuovo headquarter ospita le persone che prima lavoravano in quattro diversi edifici, è distribuito su due piani per un totale di oltre 18.000 mq e si trova all’interno di un anonimo edificio degli anni ’60 sulla 33esima strada.
Oltre al radicale intervento sugli impianti, lo sventramento totale ha permesso la realizzazione di una grande scala che collega i due livelli, grandi open space dove ogni dipendente ha la propria scrivania sit-stand; non mancano studi di produzione e set fotografici, varie tipologie di sale riunioni e aree relax, ampie aree lounge, e tavoli rotondi dove incontrare colleghi e clienti. Spazi e arredi che facilitano le relazioni.
Insomma un perfetto edificio-macchina e un manifesto dell’ufficio collaborativo “Nel disegnare questi spazi volevamo essere certi che ogni cosa aiutasse la collaborazione, l’integrazione e il networking perché questo sono le cose che davvero ci fanno crescere. Non stiamo investendo in niente che faccia parte del passato” spiega Greeberg.
Tutto funziona alla perfezione e soddisfa chi ci lavora, anche se, a nostro avviso, l’insieme è piuttosto anonimo e poco sorprendente.
La mostra S.O.S. Sottsass Olivetti Synthesis
Sorprendente ancora adesso è invece la genialità di Ettore Sottsass, messa in mostra dal FAI (Fondo Ambiente Italiano) nell’affascinante negozio Olivetti di piazza San Marco progettato da Carlo Scarpa.
Curata da Marco Meneguzzo, Enrico Morteo e Alberto Saibene, questa mostra è la prima di una trilogia dedicata al grande Maestro del design il cui centenario della nascita cadrà nel 2017; il focus è sulla mitica Serie 45 di Olivetti Synthesis, un rivoluzionario sistema di arredo per ufficio che raccoglie le nuove esigenze del modo del lavoro e riesce a sposare i concetti di funzionalismo e razionalismo con il brio e la giocosità della pop art.
Progettata all’inizio degli anni ’70 “mentre sotto i nostri uffici passavano i cortei dei lavoratori in sciopero” ricordava Sottsass, la Serie 45 comprende e accoglie i contrasti sociali di quegli anni segnando una tappa fondamentale nella concezione dell’arredo per ufficio. Ancora attuale nella sua funzionalità per oltre un decennio, negli anni’80 è oggetto di un intervento di restyling cromatico curato da Clino Trini Castelli che ne rafforza la carica dirompente e l’inedito linguaggio estetico.
Un’occasione imperdibile per vedere il lavoro di due geni -arredi che appartengono alla storia dell’ industrial design e uno showroom che è un capolavoro di interior design- e percepire che cosa può realizzare la lungimirante Visione di un altrettanto geniale imprenditore quale è stato Olivetti.