Disegnato dagli architetti Paolo Brescia e Tommaso Principi di OBR, il nuovo ristorante “Osteria con vista” sulla terrazza del Palazzo dell’Arte di Milano rappresenta una location perfetta come luogo conviviale anche per eventi e riunioni di lavoro, con una vista favolosa sulla città e una nuova esperienza dello spazio tra flessibilità e tecnologia.
Dopo aver restaurato la terrazza panoramica sopra il salone d’onore secondo il progetto originario di Giovanni Muzio, la Triennale di Milano offre al suo pubblico una nuova dimensione di ristorazione di qualità, curata dallo chef stellato Stefano Cerveni.
Il progetto di OBR, vincitore del concorso d’idee indetto dalla Triennale di Milano nel luglio 2014, interpreta la tradizione della Triennale con una soluzione leggera, rigorosa e dinamica.
Il ristorante è pensato come una serra trasparente immersa nel verde sospesa sul Parco Sempione, con una vista spettacolare del Castello Sforzesco e dell’intero skyline di Milano. Salendo sulla terrazza del Palazzo dell’Arte si viene accolti dall’orto aromatico concepito dal paesaggista Antonio Perazzi, dietro il quale si articola il padiglione vetrato del ristorante (33 x 5 m), arretrato rispetto ai portali della facciata storica.
“La Triennale è da sempre un riferimento della vita sociale e culturale di Milano. Il ristorante come serra sospesa tra parco e città nasce dall’idea di valorizzare la terrazza del Palazzo dell’Arte come luogo di forte socialità urbana, spazio sensibile in perpetua evoluzione che interagisce in virtù degli scambi dinamici tra interno ed esterno”, hanno dichiarato Paolo Brescia e Tommaso Principi.
La geometria del padiglione individua chiaramente tre aree funzionali: l’area di accoglienza con il bar panoramico all’estremità sudorientale, l’area dello show cooking all’estremità nord-occidentale e l’area da pranzo al centro con diverse possibili configurazioni in funzione della flessibilità richiesta da performance ed eventi temporanei. Secondo questo approccio, il padiglione si propone come spazio sensibile in perpetua evoluzione, che interagisce in virtù degli scambi dinamici tra interno ed esterno.
Il padiglione, completamente apribile su tutto il perimetro mediante un sistema scorrevole sui lati lunghi e un sistema traslante sui lati corti, è caratterizzato da una leggera struttura modulare in acciaio inox che consente un facile e veloce montaggio e smontaggio direttamente in situ, combinando tecnologie industriali con una sapienza artigianale.
Nella sua configurazione aperta il padiglione si presenta come un telaio metallico senza soluzione di continuità spaziale con la terrazza, non avendo più angoli che ne delimitano lo spazio.
Nella configurazione chiusa, invece, una grande tenda mobile di 400 mq fluttua sospesa sopra il padiglione vetrato e aprendosi completamente su un lato, facendo funzionare il padiglione come una serra bioclimatica termoregolante, con modalità d’uso differenti tra giorno/notte ed estate/inverno, e permettendo agli ospiti di pranzare riparati dal sole o di cenare sotto le stelle.
Se di giorno la tenda assume una valenza prevalentemente energetico-ambientale, di sera essa diventa diffusore luminoso o videoinstallazione animata da proiettori posizionati all’esterno e sincronizzati tra loro, offrendo agli ospiti un’esperienza unica tra alta cucina e design, sospesa tra parco e città.
Testo di Gabriele Masi.