
Gli stanziamenti per il Piano Scuola 4.0 istituito dal Ministero dell’Istruzione nell’ambito del PNNR hanno risvegliato particolare interesse in un settore, quello delle scuole e degli ambienti didattici, che già da tempo aveva evidenziato la sua obsolescenza e inadeguatezza alle attuali esigenze.
Il mondo dell’architettura apre una riflessione sul senso dei luoghi deputati alla formazione.
Al di là degli aspetti architettonici, ci si interroga sul rapporto tra contenuto e contenitore, con un dialogo costruttivo tra architettura e design.
Le grandi trasformazioni che hanno interessato l’ambiente di lavoro possono essere un modello da applicare anche all’ambiente didattico come dimostrano i progetti qui illustrati di Il Prisma per la sede di SDA Bocconi a Roma e di Stefano Boeri Interiors per un’aula della scuola Primaria Collodi di Rozzano.
Il processo di innovazione previsto dal Piano Scuola 4.0 riguarda soprattutto la digitalizzazione e ha come obiettivo la realizzazione di ambienti di apprendimento ibridi, che sappiano fondere spazi digitati e spazi fisici.
A questo proposito una commissione composta da qualificati architetti (tra i quali Renzo Piano, Mario Cucinella, Cino Zucchi, Stefano Boeri) , pedagogisti ed economisti ha redatto le linee guida per la costruzione di 212 scuole che saranno finanziate dal PNNR.
Alla base del Piano Scuola 4.0 c’è il concetto di “ecosistema di apprendimento, formato dall’incrocio di luoghi, tempi, persone, attività didattiche, strumenti e risorse” eppure scarsa -o forse nulla- attenzione è stata dedicata agli arredi (esclusi dai finanziamenti del PNNR) sebbene rivestano il ruolo fondamentale di veri e propri strumenti capaci non solo di garantire sicurezza, ergonomia, sostenibilità, design, flessibilità, ma anche di stimolare e agevolare esperienze, relazioni e apprendimento.
I grandi cambiamenti messi in atto negli ultimi anni nel workplace ne sono una dimostrazione e rappresentano un esempio da seguire.
E proprio ai nuovi concetti applicati negli ambienti di lavoro si ispirano i due case study che presentiamo, assai diversi per tipologia e dimensione, ma tuttavia con molti elementi comuni, in particolare la qualità ambientale e l’estrema adattabilità alle più diverse forme di apprendimento ed entrambi capaci di generare senso di appartenenza, di stimolare collaborazione e connessione sociale attraverso l’innovazione.
L’ambiente diventa così il terzo educatore (dopo insegnati e genitori) nell’accezione che il pedagogista Loris Malaguzzi teorizzò decenni fa.
SDA Bocconi a Roma (progetto Il Prisma).
Il progetto ha interessato la ristrutturazione della Villa Morgagni, un intervento attento al genius loci, alla sostenibilità e alla riqualificazione energetica, mirato alla tutela della salute e del benessere degli utenti, come conferma la certificazione WELL Health & Safety.
2.500 mq di superficie interna, di cui 620 per la didattica; 1000mq di giardino, 11 tra aule e zone studio e una area workcafé.
Il campus è dotato di aule flessibili con attrezzature tecnologiche integrate in maniera quasi impercettibile nell’architettura, con illuminazione dinamica che mette al centro il benessere della persona differenziandosi in base all’evento e che permette di adattare la temperatura di illuminazione seguendo il ciclo circadiano.
Uno spazio per la didattica ibrido e fluido: nessun arredamento fisso, ma tutto configurabile a seconda delle necessità. Persino le colonnine per la ricarica dei dispositivi elettronici, che possono essere spostate lungo una griglia all’interno delle aule. Queste ultime, inoltre, sono dotate di tutti i sistemi tecnologici per consentire una didattica ibrida in presenza e da remoto di lavagne touch screen da 85 pollici.
Oltre agli arredi fissi in falegnameria e opere artigianali, sono stati sviluppati due nuovi prototipi di arredo: una poltrona multifunzionale per la didattica, pieghevole e facilmente immagazzinabile ( realizzata in collaborazione con Lamm) e una torretta mobile di ricarica estremamente compatta. Il progetto del product design prende le mosse dall’idea della committenza di uno spazio multifunzionale, flessibile e adattabile in tempo reale e in qualsiasi momento della giornata.
Aula del Futuro (progetto Stefano Boeri Interiors).
Il primo prototipo di “Aula del Futuro” progettata da Stefano Boeri Interiors nell’ambito del progetto “Igiene Insieme” di Napisan è stato realizzato presso la scuola Primaria Collodi dell’Istituto Barozzi Beltrami grazie all’adesione del Comune di Rozzano. Uno spazio scolastico che nasce con l’obiettivo di creare un ambiente innovativo, multifunzionale e aperto a più utilizzi, in orari diversi; uno spazio capace di dare vita anche nelle ore extrascolastiche agli spazi di apprendimento, ponendo al centro standard di igiene rigorosi e rispettosi della salute collettiva, metodi di insegnamento innovativi e un utilizzo degli spazi sempre più versatile.
La luce, i colori, la tecnologia e gli arredi sono tra i protagonisti di questo nuovo modo di pensare i luoghi dell’apprendimento: spazi flessibili che cambiano e si adattano ad ogni esigenza nel corso della giornata, diventando anche sale per la musica, laboratori artigianali e scuole di danza. Una scuola libera ed aperta ad ogni forma di apprendimento, al servizio della socialità e della comunità intera.
Il progetto Aula del Futuro, che ha visto la partecipazione di diversi partner tecnici ( tra i quali Quadrifoglio Group, Targetti, Ibebi, Abet Laminati), prevede aule flessibili e modulari, con pareti mobili che garantiscano la variazione dello spazio in base alle diverse necessità e nel segno della multifunzionalità, spazi aperti orientati alla co-progettazione e integrati con il resto della scuola, arredi studiati per coinvolgere gli studenti e stimolarne tutti i sensi. Una nuova linfa per il panorama delle strutture scolastiche in Italia che pone al primo posto la tecnologia, la sicurezza e la salubrità.
L’aula è inoltre dotata di sistemi tecnologici avanzati e studiati per migliorare la qualità della didattica a distanza, nonché la qualità ambientale, elemento fondante che concorre al miglioramento dei processi di apprendimento e di appartenenza.