L’ufficio concepito come un ecosistema ibrido accoglie le persone mettendo il loro benessere al primo posto, ma alloggia in modo discreto anche l’indispensabile tecnologia che rende possibile lo smart working e rende il workplace più sostenibile.
Cushman & Wakefield, forte delle ricerche svolte a livello global, ha articolato su questi concetti, alla base del “Total Workplace Ecosystem”, il progetto della sua nuova sede di Milano in via Turati.
Quando -come in questo caso- l’approccio teorico è supportato dall’esperienza e da una raffinata concezione dell’interior design il risultato raggiunge livelli di eccellenza che si riconoscono in ogni dettaglio e si avvertono in modo concreto attraversando le diverse aree di questo elegante ma sobrio workplace nel quale si vive, si lavora e ci si incontra con grande piacere.
Un’organizzazione più efficiente del lavoro è l’obiettivo che anche Cushman & Wakefield, come molte aziende, si è posta nel ripensamento dei suoi nuovi uffici, tenendo conto dei nuovi ways of working che la pandemia ha accelerato e dei requisiti del Protocollo WELL.
Il background culturale, il bagaglio di ricerche svolte da C&W nel mondo e l’esperienza in Workplace Strategy accumulata negli anni sono gli elementi distintivi che C&W ha portato nella sua nuova “casa” per renderla ospitale, bella e performante.
La visita di questi spazi è come uno stimolante viaggio, ricco di sorprese, di segni di cordialità, di elementi architettonici capaci di generare piacere e benessere.
“La pandemia ci ha portato a pensare ad un nuovo modo di vivere l’ufficio: non la sua totale sparizione rimpiazzata dal lavoro da casa, non la sua centralità come in passato ma un modello ibrido tra presenza e remoto. Così come è accaduto per i negozi ma seguendo un processo naturale che la pandemia ha accelerato. Oggi l’ufficio è uno strumento strategico per l’azienda e contribuisce a migliorarne la produttività. Il nostro business si basa sulle persone, far star bene le nostre persone è il primo obiettivo aziendale e questi uffici contribuiscono al loro benessere” spiega Joachim Sandberg, Italy Country Head di C&W.
La chiarezza degli obiettivi ha generato questo Ecosistema di 1800 mq, strutturato secondo i criteri dell’Activity Based Working, che ospita 190 persone (previsione di crescita a 225) in modalità in modalità smart working: le postazioni di lavoro a rotazione sono 148 delle quali il 30% del tipo sit-stand, come richiesto dal Protocollo WELL.
Altre aree, con caratteristiche diverse, sono previste per tutte le varie attività che ciascuno compie nell’arco delle giornata.
Il dipartimento HR ha implementato programmi specifici per il coinvolgimento delle persone in attività in presenza, sia individuali che di gruppo.
La funzione principale si questa sede -emersa dall’indagine di C&W XSF (Experience per Square Foot)- è confermata anche nella scelta di dedicare circa 30% della superficie alle attività di condivisione.
“Favorire la collaborazione, lo scambio di idee tra i dipendenti. -spiega Lamberto Agostini, Responsabile del Dipartimento PDS (Project & Development Services) di C&W–L’energia che scaturisce dall’interazione tra le persone è visibile e si respira ogni giorno. Questo è lo spirito e l’anima di questi spazi”
Le persone hanno la possibilità di gestire in modo autonomo il luogo, i ritmi e il programma della propria giornata lavorativa (mediamente con 1 o 2 giorni/ settimana in remote working). E’ evidente che il valore principale ad attrarre le persone in ufficio è l’interazione, la possibilità di socializzare e condividere esperienze.
Non a caso il Business Social Hub è considerato il cuore del progetto, un ospitale luogo di incontro che racconta lo spirito dell’azienda e genera senso di appartenenza: 325 mq organizzati in modo dinamico con bar, tavolini, zona living, alcove, aree per colloqui informali e un led wall per trasmettere informazioni e condividere valori.
Questo Hub è completato da ampie sale riunioni connotate da una spiccata atmosfera domestica, con una biblioteca di libri di arte e architettura da leggere in assoluto relax sorseggiando un caffè.
Anche l’area operativa è estremamente articolata: oltre all’open space con 148 workstation prenotabili via app, include uffici chiusi con doppia funzione di piccole sale riunioni, oltre a sale meeting/video-conference dove incontrarsi in presenza o da remoto e phone booth dedicati alle telefonate. Le aree chiuse sono delimitate da pareti vetrate che permettono alla luce naturale di raggiungere ogni punto e regalano senso di leggerezza e trasparenza.
Altre postazioni più informali sono le intime alcove, imbottite e rivestite in tessuto; grazie agli accorgimenti acustici adottati non generano alcun disturbo agli altri operatori nell’open space.
Ancora più silenziosa è la Quiet Room: prevede 16 postazioni in configurazione bench per attività di concentrazione e bandisce l’uso del telefono.
E’ dedicata invece alla formazione la Training Room per 25 persone equipaggiata con arredi componibili e totalmente riconfigurabile e anche ampliabile grazie alle pareti impacchettabili.
A disposizione dei dipendenti c’è anche una confortevole Area Break perfetta per una pausa o per un pasto veloce.
Il rispetto dei severi requisiti WELL, che certificano l’edificio in base alla sostenibilità ma con un approccio olistico, finalizzato al benessere psicofisico delle persone, si è concretizzato non solo negli elementi di interior design e nella scelta degli arredi ergonomici e sostenibili forniti da Cardex (tra i quali Estel, Herman Miller, Arper, Zanotta, True Design, Pedrali), ma anche promuovendo stili di vita più salutari (acqua e alimentazione) e ponendo una cura particolare all’ergonomia ambientale: qualità dell’aria e della luce, presenza di piante (fornite da HW Style), comfort acustico.
Una cura particolare è stata dedicata all’acustica; è evidente che ogni superficie e materiale è stato selezionato anche in base alle performance di fonoassorbenza.
A partire dalla scelta della pavimentazione tessile modulare (collezione Embodied Beauty fornita da Interface) che con texture diverse definisce percorsi e differenzia le aree di lavoro.
Anche il soffitto è stato oggetto del progetto acustico che ha scelto di differenziare i materiali a seconda delle ambientazioni: soffitto tecnico microforato per gli open space e le sale videoconference; a lamelle verticali per le aree break, soffitti e pareti con micro doghe in legno su materassino fonoassorbente per le sale meeting.
Forse proprio la ricerca di soluzioni performanti dal punto di vista acustico ha portato all’adozione di superfici tridimensionali che donano originalità all’insieme e interrompono la monotonia delle pareti molto estese, come nel caso dei corridoi per i quali è stata creata una superficie irregolare costituita da masselli di legno in vari spessori fissate su feltro nero.Un geniale escamotage per aumentare la fonoassorbenza delle superfici, ma anche per renderle più dinamiche e arricchirle percettivamente.
La spiccata qualità percettiva è un altro elemento che connota questi uffici; non si tratta solo di usare materiali caldi e naturali come il legno, quanto di reinterpretarli per renderli identificativi, così come non si tratta di usare semplicemente colori vivaci per caratterizzare le aree di lavoro, quanto di ricercare tonalità cromatiche inedite dalle cartelle colore (Sikkens) o di vivacizzarle grazie ai murales (opera di Anna Resmini) e alle frasi che aumentano l’egagement.
Dunque anche la scelta di materiali, texture e colori risponde a criteri di sostenibilità e rientra in un progetto più ampio che va oltre il design e l’estetica ponendo come obiettivo il benessere delle persone.