FreeSpace è il titolo scelto da Yvonne Farrell e Shelley McNamara, le curatrici della 16a Mostra Internazionale di Architettura di Venezia che sarà aperta al pubblico dal 26 maggio al 25 novembre 2018.
“La nostra speranza è che la parola FreeSpace ci permetta di sondare le aspirazioni, le ambizioni e la generosità dell’architettura“.
WOW! sarà presente alla preview del 24 e 25 maggio e offrirà ai suoi followers le anticipazioni in diretta su Facebook. Follow WOW!
Proseguendo il percorso tracciato da Alejandro Aravena nel 2016, anche la prossima Biennale di Venezia sarà focalizzata sull’impegno sociale e sulla relazione tra architettura e società.
Una problematica che non può essere ignorata, come ha confermato Paolo Baratta, presidente della Biennale “Lo scollamento tra architettura e società civile, e cioè la crescente difficoltà di quest’ultima a esprimere esigenze e predisporre risposte adeguate, ha condotto a fenomeni di urbanizzazione drammatici e caratterizzati da una gravissima assenza di spazi pubblici, o sviluppi governati dall’indifferenza come le periferie. L’assenza di architettura impoverisce il mondo e riduce il benessere conseguito con lo sviluppo economico e demografico.”
Se lo sguardo offerto da “Reporting from the Front” ci ha mostrato la desolazione di grandi zone abitate e la tristezza delle periferie, il punto di vista più positivo, generoso e femminile di Yvonne Farrell e Shelley McNamara ci offrirà una selezione di progetti che esprimono le qualità essenziali dell’architettura.
Perchè Freespace invita a riesaminare il nostro modo di pensare, stimolando nuovi modi di vedere il mondo e di inventare soluzioni in cui l’architettura provvede al benessere e alla dignità di ogni abitante di questo fragile pianeta.
Come spiegano le curatrici, “Freespace rappresenta la generosità di spirito e il senso di umanità che l’architettura colloca al centro della propria agenda, concentrando l’attenzione sulla qualità stessa dello spazio” sottolineando anche “Nel tentativo di tradurre Freespace in uno dei tanti splendidi linguaggi del mondo, speriamo che possa dischiudere il ‘dono’ che l’invenzione architettonica ha la potenzialità di elargire con ogni progetto. La traduzione ci permette di mappare e di rinominare il territorio intellettuale e quello vero. La nostra speranza è che la parola Freespace ci permetta di sondare le aspirazioni, le ambizioni e la generosità dell’architettura”.
Insomma Freespace vuole riscoprire quell’architettura capace di generare benessere.
Come conferma Paolo Baratta “Riscoprire l’architettura vuol dire tornare a esprimere un forte desiderio per la qualità dello spazio nel quale viviamo, una ricchezza da tutelare, da rinnovare e da creare. La prossima Biennale si muove su questa via.”
E su questa via si sono sempre mosse Yvonne Farrell e Shelley McNamara, curatrici della 16a Mostra Internazionale di Architettura e fondatrici di Grafton Architects con sede a Dublino, che hanno progettato e realizzato i loro progetti in diverse parti del mondo, in particolare nel settore scolastico, degli edifici per collettività e degli HQ istituzionali.
Anche in Italia dove, per l’Università Bocconi a Milano, sono state premiate dal Royal Institute of the Architects of Ireland (RIAI) con la Gold Medal for Architecture.
“Siamo convinte che tutti abbiano il diritto di beneficiare dell’architettura. Il suo ruolo, infatti, è di offrire un riparo ai nostri corpi e di elevare i nostri spiriti. La bella parete di un edificio che costeggia la strada dona piacere ai passanti, anche se non vi entreranno mai. Lo stesso piacere lo offre la vista di una corte attraverso un portale ad arco o un luogo nel quale trovare un punto di sosta per godere di un po’ di ombra o una nicchia che offre riparo dal vento o dalla pioggia. Ciò che ci interessa è andare oltre ciò che è visibile, enfatizzando il ruolo dell’architettura nella coreografia della vita quotidiana.
Consideriamo la Terra come un Cliente. Questa visione implica una serie di responsabilità a lungo termine. L’architettura è il gioco di luce, sole, ombra, luna, aria, vento, forza di gravità con modalità che rivelano i misteri del mondo e tutte queste risorse sono gratuite”.
Il loro approccio, perfettamente sintetizzato in questa affermazione, sarà declinato nei progetti selezionati che sapranno rivelarci le potenzialità e la bellezza insite nell’architettura.
Testo di Renata Sias