Ibridare formazione e ricerca con il fare impresa: questo è lo scopo di G-Factor, l’incubatore-acceleratore di Fondazione Golinelli, progettato da diverserighestudio. Inaugurato il 25 febbraio presso la sede di Bologna, che comprende già l’Opificio con laboratori didattici e uffici, e il Centro Arti e Scienze Golinelli progettato da Mario Cucinella, il design di G-Factor si basa su una grande serra connettiva e singoli slot di produzione in cui anche luci e colori sono stati studiati per favorire la riduzione dei tempi di apprendimento e produzione.
Una architettura “metafora di una città complessa” capace di “sperimentare la progettazione delle forme nel tempo” per superare “l’idea moderna di uno luogo finito e non modificabile a favore della facoltà di adattarsi delle imprese ad uno spazio in continuo divenire”. Simone Gheduzzi di diverserighestudio spiega così il progetto di G-factor, l’incubatore-acceleratore rivolto a realtà imprenditoriali emergenti di Fondazione Golinelli a Bologna.
Questi 5 mila mq di superficie ad alta adattabilità, pensati per dare spazio a nuove attività imprenditoriali, completano i complessivi 14mila mq della cittadella della conoscenza, dell’innovazione e della cultura inaugurata nel 2015 dall’Opificio Golinelli, progettato anch’esso da diverserighestudio, che ospita uffici, aule didattiche e spazi per workshop, e seguito nel 2017 dal Centro Arti e Scienze Golinelli progettato da Mario Cucinella Architects.
Nel nuovo padiglione saranno ospitate due realtà fondamentali per il progetto Opus 2065 dellaFondazione, ideato per supportare le giovani e giovanissime generazioni nel loro percorso di crescita: G-Factor e il Competence Center BI-REX di Industria 4.0, coinvolgendo diversi attori tra università, centri di ricerca e imprese e garantirà alle aziende di tutta Italia formazione, consulenza e orientamento con l’intento di farle interagire per alimentare quel terreno fertile e comune tra formazione e applicazione alla base del processo innovativo.
L’alta adattabilità dello spazio si esprime nella volontà di valorizzare il vuoto e dotarlo di supporti tecnologici che permettano, assieme a dispositivi di arredo mobili, una sempre nuova configurazione.
L’interno ruota attorno ad una grande “serra connettiva”, una infrastruttura pensata per il futuroper essere percorsa anche da robot. A questa si aggiungono i quattro cluster di lavoro adattabili, due al livello terra e due al primo livello, rispettivamente di 472mq e 600mq, anch’essi suddivisibili in singoli slot di produzione tramite un sistema di pareti mobili pensate per garantire flessibilità alle esigenze di sviluppo e adattamento delle imprese ospitate.
“In G-Factor si rispecchia e riassume al contempo un’idea forte, una progettualità che vuole mettere insieme e ibridare il momento della formazione, quello dell’alta ricerca, quello relativo ai rapporti tra arte e scienza e ora, infine, il punto di passaggio dove formazione e ricerca diventano impresa” ha concluso Andrea Zanotti, presidente di Fondazione Golinelli dal 2016.
Lo spazio accoglierà nelle prossime settimane le nove start-up selezionate tra i 124 progetti, tra Italia ed estero, che hanno partecipato alla Call for Ideas & Start-up First Edition 2018 Life Science Innovation, il primo bando di G-Factor, per progetti di innovazione e nuove imprese del settore delle scienze della vita.
Testo di Gabriele Masi.
Foto di Giovanni Bortolani.