
Il libro di interviste “Dal Workplace alla Worksphere” (Franco Angeli) si interroga sul nuovo ruolo degli spazi aziendali, esplorando le recenti evoluzioni dei modi di lavorare. E’ il frutto dello studio condotto da Il Prisma, con il supporto di HRC e raccoglie il sentiment delle aziende multinazionali attraverso interviste ai direttori HR di 13 tra le più importanti aziende, quali: The Adecco Group Italy, Unilever, Enel Group, Bosch, Sorgenia, Aon Italia, Mazars, Pirelli, Euler Hermes, Mars, GE Healthcare, Coca-Cola HBC Italia, Sanofi.
Lo studio ha generato anche un significativo “Vocabolario dell’ufficio del futuro” al quale abbiamo dedicato un articolo, che sintetizza i 15 concetti chiave del next office con rimandi alle interviste raccolte nel libro.
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Tutti ci chiediamo se gli uffici potranno mantenere il loro ruolo tradizionale o dovranno trovarne uno nuovo per far fronte a una società fluida, iper connessa e post pandemica.
Lo studio condotto da Il Prisma, con il supporto di HRC prova a dare risposte trattando, oltre all’evoluzione della Worksphere post-emergenza, anche gli aspetti relativi alla rappresentazione di un’azienda all’interno degli spazi che diventano leva di engagement e employer branding, all’esperienza digitale e alla trasformazione tecnologica accelerata dal Covid-19, senza trascurare l’impatto delle nuove generazioni negli ambienti di lavoro.
“La worksphere è un ecosistema di touchpoint. Non esiste uno spazio unico ma tanti, che il lavoratore può sfruttare per la sua professione, una sfera che comprende casa, bar, hotel, spazi di coworking, parchi.
L’ufficio è un simbolo e rimarrà, ma cambierà notevolmente. Dalle interviste che abbiamo condotto emerge che si va verso un 50% fisso di smart working, una riorganizzazione degli spazi, con meno scrivanie e più sale comuni dove socializzare e fare brainstorming”, afferma Arianna Palano, Associate e Team Leader de Il Prisma.
“Le aziende non possono perdere l’opportunità di offrire ai propri collaboratori un’esperienza immersiva, un luogo dove i talenti possano apprendere, insegnare, incidere e anche “rubare” il mestiere con gli occhi, imparare dell’esempio come si faceva nelle botteghe del rinascimento. Insomma: un luogo di relazione tra colleghi ma aperto all’esterno, a clienti, scuole, partner. In cui si costruiscono legami. Un luogo che celebri lo scopo dell’azienda, il sogno che la guida e nel quale ci si possa riconoscere”, dichiara Stefano Carone, Managing Partner de Il Prisma.
“Le aziende che abbiamo coinvolto in questo volume ci hanno raccontato come lavorare sull’engagement delle persone – a prescindere dai gap generazionali, di genere e dalle diverse competenze – stia portando a sovvertire completamente la piramide gerarchica e le dinamiche che le sottendono, per approdare ad un modello di lavoro sempre più “orizzontale” nella relazione tra tutti gli attori e stakeholder dell’azienda. La sfida per chi lavora nel nostro settore sarà quella di essere sempre più dei change makers, non solo gestire i cambiamenti culturali e organizzativi, ma piuttosto anticiparli, progettare e lavorare sull’innovazione partendo dalle persone e non dagli strumenti.” sottolinea Giordano Fatali, Presidente e Fondatore di HRC Group.