
“Che hai visto di interessante al Salone del Mobile?” Sono trascorse solo 24 ore dalla chiusura della Milano Design Week 2018 e voglio rispondere a caldo alla domanda più frequente degli ultimi giorni, accompagnando i commenti con la galleria fotografica di ciò che mi ha più colpito.
Dopo le dirette su Facebook durante le giornate calde del Salone ecco in sintesi le nostre annotazioni, volutamente focalizzate sulle tematiche dell’office design, ma con qualche divagazione anche su temi di più ampio respiro.
Nessuna pretesa di dare giudizi esaustivi, premesso che abbiamo visitato solo 5 dei 24 padiglioni, e che la nostra attenzione era focalizzata sulle tipologie di prodotti cosiddetti “trasversali” che possono trovare spazio nel workplace. Seguiranno nei prossimi giorni maggiori approfondimenti.
L’edizione 2018 della Milano Design Week sarà ricordata per la sua vivacità, il generale ottimismo e la grandissima affluenza. Graziati da un clima estivo, i design addict di tutto il mondo hanno letteralmente invaso la città generosa di eventi e installazioni e il Salone del Mobile che ha registrato un nuovo record: 434.500 visitatori! (+ 26% rispetto all’edizione 2017 abbinata a Euroluce e Workplace 3.0 e + 17% rispetto al 2016, abbinata a cucina e bagno).
Segnali positivi anche per il settore Ufficio che, sebbene non direttamente coinvolto nel Salone del 2018, ha approfittato della la risonanza mondiale di questo appuntamento per l’apertura di nuovi showroom a Milano, e per il lancio di nuovi prodotti spesso non confinabili in ufficio, ma rivolti al contract e a tutti i settori degli ambienti collettivi.
(Glas, Cryptee by Jean Nouvel; Lago Bold Table; Riva 1920 Prime Ext; Rexite, Voyager by Raul Barbieri)
Salone del Mobile: le tendenze generali e i prodotti che le rappresentano.
La prima impressione riguarda proprio la suddivisione delle categorie di prodotto che, in un’era dove vita, lavoro e tempo libero sono sempre più integrate tra loro, richiederebbe forse un approccio più fluido. Anche nell’ottica di rivitalizzare il prossimo Salone Ufficio, sono sempre più convinta che potrebbe giovare una visione più ampia di “living” che includa ogni spazio dell’abitare.
(MDF, Super Position by Jean Nouvel; Luxy, Ponte by Mario Ruiz; B-Line, Merano by Mangiarotti-Suppanen; Offect, Dune by Sonia Lagerkvist & Anna Lindgren)
Per esempio abbiamo visto al Salone del Mobile librerie perfette in ogni ambiente, tavoli da pranzo che possono essere anche tavoli riunione o scrivanie, tavolini da bar che possono trovare spazio nei cosiddetti third space; sedie adatte indifferentemente a casa, ristoranti o bistrot aziendali; sistemi di sedute e imbottiti perfetti per l’aeroporto, la hall di albergo o le lounge e aree informali che spesso sono il cuore pulsante dell’ufficio.
(Segis, Hammer by Favaretto & Partners; Pedrali, Elliot by Patrick Jouin; Sitland, l’O by Dorigo Design; Alma Design, Gesto by Mario Mazzer)
Tra gli esempi più emblematici di “multi-living” è lo smart table in cristallo I-table di Piero Lissoni per Kartell che si trasforma all’occorrenza in un piano di cottura (Vedi foto in apertura).
Salone del Mobile: materiali e finiture.
Le novità di prodotto sono probabilmente di numero inferiore rispetto ai bulimici anni passati, spesso abbondanti di prototipi “da fiera” che mai sono stati messi in commercio.
Ora è tempo di muoversi con più oculatezza e con strategie aziendali più chiare.
Le sedie per contract si confermano fonte inesauribile di creatività per i designer; non sono mancate soluzioni di qualità, anche se mancano innovazioni rivoluzionarie (pretesa assurda!) talvolta si propongono rivisitazioni di classici o riedizioni rinnovate nelle finiture.
D’altronde è impensabile poter sfornare ogni anno novità: anche questo è in qualche modo una forma di approccio “sostenibile”.
(Zanotta , Elipse by Patrick Jouin; Zanotta, Louise by Philippe Nigro; Plank, Cup by Konstantin-Grcic; True, Patch by Defne Koz + Marco Susani)
Diventano sempre più importanti i materiali evoluti le tecnologie integrate che danno vita a prodotti ibridi come I-table di Kartell o, come si è visto nell’installazione Hidden Senses di Sony, grazie all’IOT, generano finiture “virtuali” che permettono di cambiare colori e materiali agli arredi in tempo reale mediante un’apposita app.
(Hidden Senses by Sony)
E’ reale invece l’incontro tra diversi materiali che danno vita a nuove espressioni compositive negli arredi di Lago che, pur promotore di IOT con i Talking Furniture connessi tramite smartphone, per le cucine e i nuovi arredi ha scelto il materiale XGlass con venature marmoree di vario tipo e colore che rende texturizzati i volumi sospesi e a terra (presto disponibile anche in molte altre finiture).
(Lago, Fusion kitchen; Kartell, I-Table by Pietro Lissoni)
Il tessile, ha il ruolo di protagonista, con texture e lavorazioni high tech che sanno dare nuove identità anche a prodotti esistenti, regalare morbidezza all’interior design e anche ottimizzare le performance acustiche, come nel caso dei nuovi prodotti con tecnologia fonoassorbente Snowsound di Caimi Brevetti.
(Caimi Brevetti, Obelisco fonoassorbente by Gio Ponti; Caimi Brevetti divani Snowsound Fiber; Moroso, Lilo by Patricia Urquiola; Established & Sons, Barbican by Konstantin Grcic)
Sempre più evidente il connubio tra artigianalità e industrial design, un valore e una nostra competenza inimitabile sul quale il made in Italy sta giustamente puntando.
Abbiamo visto, qua è là tra gli stand ancora qualche residuo di approccio “fashion”, colori pastello (in particolare rosa), eccessi di decoro e piume di struzzo, e fastidiosi strascichi di palmizi e altri decori-giungla già ampiamente fuori moda. Ma la tendenza è verso cromatismi più sobri, tinte non sature e “polverose”, colori che rimandano alla solidità e al calore della terra e tanto, tanto legno.
A confermare le teorie della biofilia e l’innato desiderio di naturalità, espressione di un abitare verde, continua il trend legno, un tempo prerogativa dei brand scandinavi, che di anno in anno cresce in termini quantitativi e qualitativi.
Non è un caso che il premio speciale della Giuria del Salone del Mobile.Milano Award (3a edizione) sia andato a Maurizio Riva di Riva 1920 “Un uomo il cui cuore è ‘fatto per metà di legno’, un uomo che è capace di apprezzare e mostrare le infinite qualità del materiale, rimanendone nell’ombra”.
(Kartell,Quinwood by Philippe-Stark; Pedrali, Soul by Eugeni Quitllet; Fritz Hansen, N01 by Nendo; Maruni, Collection by Jasper Morrison)
Legno lavorato con sapienza, trattato con rispetto e proposto in varie essenze, finiture e lavorazioni, talvolta abbinato a plastiche e altri materiali, rimanendo però protagonista.
(Passoni, Arianna by Dinn!; Passoni, Genea by Atelier Oi)
Un modus operandi unico è quello di Passoni che applica complesse lavorazioni del legno e usa olii e tinture naturali al vino sangiovese e malvasia per ottenere affascinanti colorazioni del massello e rivestimenti per sedili in eco-pelle realizzata con gli scarti della buccia di mela.
(Moroso, Tape by Layer/Benjamin Hubert; Luxy, Ponte by Mario Ruiz)
L’approccio eco-sostenibile diventa spunto di innovazione anche per il l settore dell’imbottito come dimostra Tape di Moroso che utilizza scampoli di tessuti avanzati dalle lavorazioni di altri divani uniti ad arte tra loro mediante il nastro impermeabile che si utilizza per l’abbigliamento sportivo e in questo caso diventa anche elemento decorativo.
Il trasferimento di tecnologie è un altro elemento capace di generare innovazione, anche se può richiedere investimenti consistenti. Ne è un esempio Luxy che per il nuovo sistema di sedute componibili Ponte ha adottato tecnologie produttive -fusione di alluminio e imbottitura schiumata a freddo- del settore automotive che permette lavorazioni sartoriali di cucitura a scomparsa e lo rende “ a prova di grinza” e inimitabile.

E’ stato invece imitato (malamente) da molti, ma resta un evergreen del design e un’icona della compatibilità il sistema USM Haller che dopo decenni mantiene la sua carica innovativa.
Per il Salone UNStudio Futures Team, ha progettato uno stand ( premiato da Frame Awards) che esplora gli spazi contemporanei creando ambienti ibridi domestici e lavorativi. I visitatori sono stati invitati a lasciare i propri feedback, che verranno raccolti da USM e approfonditi durante un WorkHouse a Berlino quest’estate, mentre il dialogo continua online.
Nei prossimi giorni gli approfondimenti sui nuovi prodotti, le tendenze e i nuovi showroom inaugurati a Milano. Segui WOW!
Testo di Renata Sias
