
L’oscuro titolo “Sempering” di questa mostra della XXI Triennale ospitata al MUDEC è un chiaro riferimento al personaggio ispiratore, Gottfried Semper, che per la prima Esposizione Universale di Londra scrive un saggio elencando i quattro elementi fondamentali di un’abitazione (terrapieno, recinto, focolare, tetto). Oggi i curatori, Cino Zucchi e Luisa Collina, utilizzano lo stesso approccio di 160 anni fa per identificare otto azioni costruttive che segnano e caratterizzano formalmente il prodotto finale. Una catalogazione per affrontare le metamorfosi del progetto contemporaneo.
Attualizzare la classificazione di Gottfried Semper è quindi l’idea dei curatori, l’obiettivo è creare di una griglia per organizzare la complessità dell’ambiente artificiale.
Le categorie raddoppiano e diventano otto, non più oggetti, ma Azioni, depositarie di un’idea artigianale; lavorazioni – manuali o industriali- che lasciano un segno sulla materia:
connettere, l’azione del carpentiere di legno o metallo;
disporre, l’azione del piastrellista e dell’assemblatore;
impilare, l’azione del muratore;
incidere, l’azione del decoratore e dell’intagliatore;
intrecciare, l’azione dell’impagliatore e del tessitore;
piegare, l’azione del lattoniere;
plasmare, l’azione del fonditore e dello scultore;
soffiare, l’azione del vetraio.
Queste Azioni sono raccontate nel percorso espositivo, scandito da pareti leggere realizzate con travetti verticali in legno nero connessi da crocette, diaframmi che definiscono nove diverse sezioni senza tuttavia creare separazioni nette: otto, una per ciascuna per le otto pratiche individuale e una introduttiva al tema, che testimonia la sua origine ma anche la sua contemporaneità.
Una selezione di foto di architettura, opere note e meno note (tra queste anche alcuni sconosciuti disegni originali) è appesa sui diaframmi verticali; al centro di ogni sezione, su un piano orizzontale e appesi al soffitto alcuni oggetti rappresentativi delle diverse Azioni.
Uno scenario vario e articolato che include oggetti di uso comune, architetture e paesaggi per raccontare l’azione del “pensare attraverso le mani, del procedere nella progettazione per continue e ricorrenti prove ed errori, simulando volumi, pattern, nodi e tessiture”.