Il migliore design italiano è stato selezionato dall’Osservatorio Permanente del Design ADI nel nuovo volume ADI Index 2021.
Insieme ai prodotti selezionati nell’Index 2020, i 233 progetti di questa edizione parteciperanno alla tappa finale del 27° Compasso d’Oro che si svolgerà nel 2022.
All’ADI Design Museum di Milano è possibile vedere dal vivo una parte dei prodotti, fino al 7 novembre 2021, nella mostra che si trasferirà poi a Roma.
ADI Index 2021 ha fatto le sue scelte all’insegna delle 3P – People, Planet, Prosperity- le parole all’ordine del giorno adottate dal G20 dello scorso luglio a Roma (il primo che abbia introdotto il valore economico della Cultura).
I 233 progetti selezionati (su 1.017 candidature presentate), oltre ai 28 della sezione Targa Giovani, sono come sempre suddivisi in diversi ambiti che ampliano la sezione “classica” del Design per l’Abitare (48 prodotti) con altri temi fondamentali nell’approccio Human Centered e Planet Centered (la centralità dell’uomo non è più sufficiente, come ha commentato il presidente di ADI Luciano Galimberti).
L’attenzione a un design responsabile, alla sostenibilità e all’economia circolare, che da diversi anni guida la selezione dei prodotti nei vari ambiti, ora è conditio sine qua non. Le scelte dell’Osservatorio, che spaziano nei campi più disparati, includono per esempio, arredi attenti al ciclo di vita del prodotto e votati alla massima flessibilità, confezioni spray in carta per cosmetici (X Paper Lumson), laboratori per la ricerca in campo acustico (Caimi Open Lab), pannelli per l’interior design realizzati con scaglie di plastica riciclata (Wasbottle).
I progetti più sorprendenti rientrano nelle categorie del design dei servizi e per il sociale; nel design dei materiali e dei sistemi tecnologici; nella ricerca per l’impresa e teorica; nelle iniziative per la lotta allo spreco e per il riutilizzo dei materiali di scarto.
E’ risaputo che il buon design sa esprimere e rispecchiare nuovi stili di vita e rispondere a nuove esigenze. Ma quello che in particolare colpisce in questa edizione è come l’emergenza sanitaria abbia guidato le menti creative verso soluzioni inedite, portato il design in tipologie di prodotti praticamente inesistenti prima del 2020 e ispirato nuovi linguaggi espressivi.
“La necessità diventa virtù” scrive nel volume Alessandro Colombo, che parla di “ allargamento orizzontale dei campi di intervento, non più confinati ai tradizionali ambiti spaziali -ufficio, fabbrica- ma aperti a tutti i luoghi nei quali si svolge la vita quotidiana”.
Colpiscono in questo ADI Index post-pandemico progetti di innovative maschere protettive (Narvalo, Shield 19 Yatta, Cliu Mask, Oshield), sistemi di arredo per il distanziamento (Snake Diemme), desk per l’home office (Macis Opinion Ciatti, Monoplano Errante), container di emergenza per la terapia intensiva (Cura Pods di Carlo Ratti Ass.), lampade e attrezzature per purificare l’aria (SanificaAria Beghelli; Teleta Caimi), luoghi ibridi pensati per incontrarsi e per lavorare (TClub di Tecno, Off Campus Nolo, Eitherland Metalco Workplaces), piattaforme di consegne a domicilio (Consegne Etiche di Dynamo e Comune di Bologna), colonnine per la ricarica di auto elettriche (Wall Box Rev), start-up per la crescita digitale del Paese (Fastweb Greenfield), nuovi software e app per il pagamento a distanza, servizi bancari (Nexi, Vibidia), attrezzature per il fitness (D-One, Sintesi, Technogym Bench); iniziative per valorizzare gli spazi pubblici (Piazze Aperte a Milano), ricerche sulle filiere alimentari (Fruit for Peace, Il cibo non si butta, Frutta che Frutta non Spreca), supporti per la disabilità (Glifo,Twin).
Segnali concreti di un reale cambiamento nelle modalità di vita, di lavoro, di interazione e di inclusione.
E anche messaggi di tragedie sociali, come nel caso della manifestazione “Bauli in Piazza” a Milano che con la forza della sua teatralità e della sua poesia ha dato voce alla disperazione dei lavoratori dello spettacolo, disoccupati durante il periodo del lockdown.
Questa edizione di ADI Index, più ancora di quelle passate, sembra essere la fotografia di un mondo che cambia e del dramma che il mondo ha vissuto, ma anche la conferma che la bellezza e il design di qualità possono contribuire a risolvere problemi e ad aiutarci a vivere un po’ meglio.
Il commento del presidente ADI Luciano Galimberti:
“Persone ci impone uno sguardo orientato alla consapevolezza di una visione ampia di convivenza civile, dignitosa e lungimirante; Pianeta suggerisce una riflessione intorno alla transizione verso economie verdi, per un rapporto uomo-natura dove l’uomo sia fattore paritetico e non prioritario. E, dato che solo un mondo affrancato dalle angosce della sussistenza può permettersi di guardare e realizzare il meglio che la vita ci offre, la Prosperità si traduce per noi in un invito a favorire l’aggiornamento tecnologico.”