Riciclabilità infinita del vetro.

Dai cosiddetti “sfridi” del tavolo Ragno, prodotto-icona della storia di Fiam, Paolo Cappello, Nicola De Ponti, Roberto Giacomucci, Donata Paruccini e Alessandra Pasetti hanno ricavato nuovi oggetti d’arredo, offrendo una seconda vita alla materia prima considerata scarto.

Paolo Cappello disegna Ovidio, uno sgabello che enfatizza la struttura portante negandola con il materiale trasparente. Nicola De Ponti piega lo sfrido per quello che è, mettendo le ali ad un’idea di tavolo con Butterfly, oppure ritaglia la lastra compatta per ricomporre un quadro specchiante, Tangram, di chiari riflessi irregolari. Roberto Giacomucci con Ceralacca propone un tavolino nel quale ogni gamba è stata imbevuta in un materiale amorfo ed accostata al piano per restare legata, per sempre, ad esso: una moderna ceralacca che solidificandosi identifica, come un sigillo, il designer e la sua creazione. E con Vibra invece, tavolino dalla forma prismica che riesce ad interagire con l’ambiente circostante come se fosse in movimento, riproduce l’idea del tempo quale spostamento dello spazio. Donata Paruccini ci fa immergere con lo specchio Timoteo in una riflessione densa, con orizzonti argentati che condensano la nostra immagine. Infine nel progetto VanityFlair, Alessandra Pasetti risolve il duro contatto dei piani di vetro con un ricamato tocco femminile che sottolinea una consolle.