“Avete mai pensato di poter cambiare il mondo semplicemente cambiando la vostra acqua?” WAMI (Water with a mission) è una start-up di acqua minerale basata su un modello di business che non ha al centro il profitto, ma il valore sociale generato, secondo il modello “Buy One, Give One”. L’obiettivo è quello di donare acqua a chi oggi non ne ha acceso, costruendo pozzi e sorgenti protette nel mondo finanziati dalla vendita delle bottiglie in Italia.
Cambiamo il mondo… una bottiglia alla volta, trasformando un piccolo gesto quotidiano in un qualcosa di grande e quasi magico. Da questa intuizione di Giacomo Stefanini è nata la start-up WAMI (Water with a Mission), che WOW! ha incontrato in occasione del Bike Road Map (un bike tour per parlare di uffici 4.0) organizzato da Il Prisma.
WAMI si ispira al modello “Buy One, Give One” che consiste nel donare a chi ne ha bisogno il prodotto che compriamo per noi stessi, trasformando ogni consumatore in un agente di benessere globale, attraverso un acquisto consapevole e responsabile. Attraverso la vendita di una bottiglia da un litro bottiglia d’acqua, WAMI è in grado di donare 100 litri in pozzi e sorgenti protette in un dei progetti in giro per il mondo, organizzati grazie alla collaborazione con le ONG Lifewater International e Fondazione ACRA.
Ad oggi WAMI ha portato 70 milioni di litri d’acqua a più di 2.000 persone, attraverso progetti come il pozzo a Ilu Dhina in Etiopia o in Senegal l’acquedotto a Eguilaye e gli allacciamenti idrici nel villaggio di Niassarang. Progetti che WAMI ha intenzione di moltiplicare: la mancanza di acqua potabile non solo mette a rischio la salute delle persone a causa delle malattie che derivano dal bere acqua contaminata, ma spesso è anche il primo ostacolo alla riduzione della povertà.
Come funziona il progetto WAMI?
WAMI è un meccanismo che si auto-alimenta: si comincia individuando la comunità bisognosa, viene realizzato il progetto idrico e vengono istruiti gli abitanti del villaggio a mantenere adeguatamente le strutture donate. Solo dopo WAMI recupera l’investimento tramite la vendita delle bottiglie, in modo che chiunque acquisti una bottiglia può sapere attraverso un codice alfanumerico identificativo quale progetto sta rifinanziando.
Una sostenibilità che si tocca anche con mano: il packaging delle bottiglie in PET da 0,5L e 1,5L è 100% riciclabile mentre il formato da 0,75L è in vetro; WAMI si può acquistare in molti bar e ristoranti tra Milano, Bologna e Torino, nei i negozi Bio c’ Bon e Carrefour in Italia. Per contribuire al riassorbimento della CO2 emessa dal processo produttivo, l’azienda pianta alberi in Italia, in collaborazione con Rete Clima.
Chi non vuole usare acqua minerari in bottiglia di plastica può partecipare al progetto acquistando la bottiglia in acciaio bradizzata e numerata: scrivendo il numero nel sito WAMI è possibile sapere esattamente a chi si sta donando acqua potabile.
Testo di Gabriele Masi.