Oggi, 20 giugno, si celebra la Giornata Mondiale del Rifugiato, istituita dall’assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 50esimo anniversario della Convenzione di Ginevra che definì lo status di rifugiato nel 1951.
Insieme all’UNHCR (United Nations High Commission for Refugees) anche l’arte e il design possono contribuire a celebrare la forza, il coraggio e la perseveranza di milioni di rifugiati con iniziative di sensibilizzazione. #withRefugees : Ecco alcuni esempi.
La Triennale di Milano e Fondazione Nicola Trussardi: La Terra Inquieta.
Sono previste iniziative legate a La Terra Inquieta, mostra curata da Massimiliano Gioni (Triennale di Milano, fino al 20 agosto) che attraverso le opere di più di sessantacinque artiste e artisti provenienti da vari paesi del mondo – tra cui Albania, Algeria, Bangladesh, Egitto, Ghana, Iraq, Libano, Marocco, Siria e Turchia – parla delle trasformazioni epocali che stanno segnando lo scenario globale e la storia contemporanea, in particolare affrontando il problema della migrazione e la crisi dei rifugiati.
La Terra Inquieta è il racconto di uomini che attraversano confini e – assai più tristemente – la storia di confini che attraversano gli uomini. Ma soprattutto la mostra è un esercizio di empatia e un esperimento di comprensione e dialogo tra culture. Come ricorda la placca apposta alla base della Statua della Libertà – ritratta nel video di Steve McQueen che conclude l’esposizione – la madre degli esuli accoglie gli stanchi, i poveri, le masse infreddolite, gli scossi dalle tempeste e i rifiuti miserabili delle vostre spiagge.
(Francis Alÿs in collaboration with Julien Devaux, Felix Blume, Ivan Boccara, Abbas Benheim, Fundaciéon Montenmedio Arte, and children of Tanger and Tarifa / Don’t Cross the Bridge Before You Get to the River, Strait of Gibraltar, 2008 / Courtesy Francis Alÿs and David Zwirner, New York/London)
Moroso supporta Achilleas Souras a Milano e Olafur Eliasson alla 57a Biennale di Venezia.
“SOS – Save Our Souls” di Achilleas Souras a Milano.
In occasione del Salone del Mobile, Moroso aveva ospitato nel suo showroom di via Pontaccio a Milano questa installazione dalla forte valenza politico-sociale creata con i giubbotti dei migranti recuperati sulle coste della Grecia, un’opera che fonde l’impegno sociale con l’obiettivo pratico di estendere la protezione dal mare alla terra: il giovane Achilleas trasforma in un ricovero a terra i giubbotti di salvataggio che hanno salvato la vita dei rifugiati in mare.
Green light – An artistic workshop; Olafur Eliasson alla 57a Biennale di Venezia.
Un progetto dell’artista danese-islandese Olafur Eliasson in collaborazione con Thyssen-Bornemisza Art Contemporary di Vienna (TBA21). Il progetto nasce in risposta alle attuali problematiche derivanti dalle migrazioni e dagli spostamenti di massa.
Moroso ha preso parte al progetto sviluppando alcuni degli arredi che saranno all’interno dello spazio del workshop durante la 57a Biennale di Venezia “Viva Arte Viva” dal 13 maggio al 26 novembre 2017, con una pausa delle attività durante luglio e agosto.
I tavoli e gli scaffali geometrici Green Light sono stati disegnati dallo studio Eliasson appositamente per il workshop e sviluppati da Moroso.
(Photo Credit © Damir Zizic)