Si è molto parlato delle due sedi di BNL/BNP Paribas che, a Roma/Tiburtina e a Milano/Diamante, ospitano complessivamente circa 5500 postazioni; due edifici iconici, rappresentazione di una visione di cambiamento, di un’architettura incentrata sulla sostenibilità e sulla riqualificazione urbana.
Ma è interessante soffermarsi anche sul cambiamento che ha interessato la cultura organizzativa di BNL e che, al contrario di quanto solitamente succede, ha preso il via proprio dall’organizzazione spaziale.
Volano del change management è stato lo space management, come ci spiega in questa intervista l’architetto Paolo Mantero che ha progettato gli interni di entrambe le sedi.
Si è trattato di un progetto complesso che ha richiesto analisi accurate e anni di lavoro con test effettuati sul campo per verificare la validità dei diversi work-setting. Un progetto in progress che nella sua evoluzione ha portato non solo a scelte organizzative e di layout non previste nel briefing iniziale, ma a una vera e propria trasformazione culturale.
“Prima di indire il concorso e avviare il progetto vero e proprio di space planning e interior design, BNL affidò a DEGW un’analisi preliminare sull’utilizzo degli spazi. Questa survey ha fornito parametri importanti: dai dati emersi risultava infatti che circa il 50 % delle postazioni di lavoro risultavano inutilizzate nell’arco della giornata -spiega l’arch Mantero – Questa verifica ha dato il via a un piano di comunicazione mirato e all’attivazione di un processo di change management”.
Il segnale di cambiamento più evidente per quanto concerne l’organizzazione spaziale è stato il passaggio da uffici chiusi a zone operative in open space.
Partendo da questa riorganizzazione, il processo di cambiamento si sviluppa in una seconda fase ovvero nel passaggio da postazione assegnata per ogni dipendente a postazione condivisa.
“Parallelamente al progetto di interiors, abbiamo allestito un’area-campione di 2000 mq arredata con diversi work-setting che per due anni sono stati testati a rotazione dai vari dipartimenti. -continua Mantero- Alla fine di questa sperimentazione, BNL ha deciso quali worksetting adottare e contemporaneamente maturato l’idea di assegnare una percentuale del 10% al desk sharing, considerando anche che il processo di informatizzazione non è totale e gran parte dei documenti è ancora su supporto cartaceo”.
Questo passaggio è stato epocale, non tanto per la percentuale di sharing del 10% che può sembrare poco significativa, quanto per avere introdotto una nuova cultura aziendale, quella della condivisione e della conseguente organizzazione spaziale sul concetto di activity based office.
Le tipologie di Work-setting.
Sono state identificate 4 gruppi di tipologie in base alla funzione:
lavoro individuale,
lavoro di gruppo,
aree accessorie di servizio,
aree relax e interazione.
Ciascuna tipologia è stata declinata in varie configurazioni; a questi work-setting funzionali sono stati aggiunti e distribuiti su ciascun piano i cosiddetti “Third-Space” che sono stati razionalizzati integrando i concetti di in-between e che rientrano a pieno titolo nelle aree aree relax e interazione.
I Third-space sono adiacenti ai luoghi con maggiore potere gravitazionale – quindi coffee corner, bar e ristorante- queste aree “promiscue” cambiano funzione in base alle ore della giornata (all’ora di colazione sono un’estensione del bar e in altri orari diventano aree di riunione informale) e si diradano gradualmente avvicinandosi alle aree operative vere e proprie.
I work setting per il lavoro individuale prevedono varie postazioni individuali per i dirigenti, ma anche touch-down, phone booth, bench di diverse dimensioni, hi room, e chat sofa.
Il lavoro di gruppo prevede sale meeting di varie grandezze, training room e videoconferenze.
Le aree di servizio includono archivi, lockers personali, copy area, ecc.
Rientrano delle aree per il relax e l’interazione il coffee corner, l’hub tecnologicamente potenziato, e l’area chill-out di “decompressione“.
Questo diverso uso dello spazio e questi work setting sono stati adottati a livello di gruppo e gestiti secondo format e criteri di policy aziendale; sia nell’edificio di Tiburtina che centralizza tutte le sedi in precedenza distribuite su Roma, sia a Milano dove sono ospitate dieci diverse società del Gruppo BNL/BNP Paribas oltre a diverse agenzie e filiali.
L’interior design di BNL Roma Tiburtina.
L’edificio di 75.000 mq, che può ospitare fino a 4000 persone, è stato progettato dall’ex 5+1 AA (Alfonso Femia, Gianluca Peluffo e Simonetta Cenci, ora separati) e realizzato da Bnp Paribas Real Estate; ha un assetto fortemente orizzontale ed è il cuore del processo di riqualificazione dell’area adiacente alla stazione ferroviaria dell’alta velocità; asimmetrica e decostruttivista, con le sue forme spigolose, corrisponde all’immaginario del moderno building per uffici; ha superfici specchianti e semi-trasparenti con un forte potere evocativo. Il progetto di interior tuttavia supera l’edonismo e diventa strumento di comunicazione “ Pone al centro la “Cultura” come valore aggiunto e fattore di crescita e di cambiamento, unico “interesse bancario” che può crescere all’infinito generando profitto -commenta Mantero- Un progetto che sottolinea l’importanza che il Sapere ha per BNL e che offre servizi e soluzioni in cui il bene comune e quello individuale si coniugano per raggiungere gli obiettivi aziendali”.
Tra gli obiettivi, la sostenibilità è al primo posto, l’edificio è infatti certificato LEED gold sia nella categoria “Shell & Core”, sia nella categoria “Commercial Interiors”.
“Il progetto è ispirato a sobrietà e razionalità, caratteristiche proprie del marchio BNL e persegue, anche nel disegno degli interni, la sostenibilità dell’intero progetto attraverso l’utilizzo di risorse e materiali rinnovabili ed ecocompatibili”, spiega Mantero.
La hall di ingresso.
In corrispondenza del doppio volume centrale, la scultoria reception (realizzata da Mascagni in acciaio, su disegno) funge da fulcro dello spazio che, attraverso la gallery interamente rivestita con doghe in legno, conduce all’auditorium, agli uffici ai piani superiori e a un’agenzia aperta al pubblico realizzata sviluppando il format concepito da Crea International (Il Prisma Group)che integra i concetti di agenzia diffusa.
Gli open space.
Le piacevoli e luminose aree operative sono progettate tenendo il comfort ambientale e il benessere delle persone come priorità: illuminazione e acustica soprattutto, ma anche il comfort percettivo generato dal raffinato accostamento di materiali, colori e texture differenziati.
E’ un paesaggio vario e movimentato che rifiuta la piatta ortogonalità dei tradizionali open space. Protagonisti di questa fluidità sono gli asimmetrici mobili contenitori per l’archivio cartaceo che fungono anche da divisori delle diverse zone. Icona del progetto e realizzati da Estel su disegno, i contenitori -in tre diverse tipologie- sono inseriti all’interno di una scocca irregolare dalle sagome tondeggianti e creano nell’ambiente un interessate gioco fatto di ritmi diversi.
Le linee curve tornano anche nei piani delle scrivanie, singole o bench, con gambe in legno anche queste realizzate su disegno da Estel.
Lungo i percorsi sono distribuite le sale riunione di varie dimensione, delimitate da pareti divisorie (AllinOne Mascagni) in vetro verso l’open space e con pannelli microforati fonoassorbenti e con lavagne scrivibili sugli altri lati.
Fonoassorbenza e fonoisolamento sono stati entrambi applicati per garantire i corretti parametri di comfort acustico.
Third Spaces.
Distribuite all’interno dell’open space troviamo le zone ibride del Third Space, identificate anche cromaticamente e capaci di rispondere a esigenze di incontro e di attività che cambiano nel corso della giornata.
Illuminazione.
Uno studio accurato è stato dedicato all’illuminotecnica, in collaborazione con Jacopo Acciaro; un nuovo concetto di illuminazione che ha generato nuovi corpi illuminanti dal design sottile e aereo (realizzati su disegno da Artemide) che forniscono luce diretta e indiretta con una particolare ottica che garantisce 300 lux e, in corrispondenza della postazione di lavoro, integrano una task light che si accende con un pulsante a sfioro e si spegne automaticamente grazie a un rilevatore di presenza.
“Grazie al notevolissimo contenimento dei consumi energetici e all’alto parametro di confort raggiunto, questa soluzione ha consentito di guadagnare ben 5 punti ai fini della certificazione Leed Gold” sottolinea Mantero.
Spazi collettivi.
Concepita come una “micro-città” la sede BNL, ospita anche una grande caffetteria, un ampio ristorante e l’asilo, oltre all’auditorium e all’agenzia collocati al piano terra.
Anche questi spazi collettivi sono caratterizzati dalla cura nel design e dall’attenzione al comfort ambientale.
L’interior design di Milano Diamond Tower.
Posizione strategica quella del Diamante, a est della fotogenica area di Porta Nuova, uno degli esempi più riusciti di riqualificazione urbana
Progettato da Kohn Pedersen Fox e realizzato da Hines, misura circa 40.000 mq di superficie e 140 metri di altezza e da qualsiasi piano vanta una vista spettacolare.
Per questa sede lo Studio Mantero ha curato anche lo space planning oltre che l’interior design, trasferendo e adattando le logiche spaziali, le tipologie di work setting e le soluzioni progettuali adottate con successo a Roma.
Anche in questo caso l’edificio ospita un’innovativa agenzia bancaria articolata su due livelli. Il Ristorante / Bar / Third space al 15° piano affacciato sullo skyline della “Milano che cresce”ed è servito da una cucina che può fornire fino a 2000 pasti al giorno coniuga le aree relax e per gli incontri informali con i servizi tipici di caffetteria e ristorazione.
L’ultimo prestigioso piano, il 27°, è dedicato a funzioni di Foresteria e Client Area.
L’interior design, a Milano come a Roma, punta all’impiego di risorse rinnovabili e materiali eco-compatibili.
Il design sobrio e razionale che identifica il marchio BNL, anche nella sede meneghina non rinuncia a coraggiosi e vivaci accostamenti cromatici e materici.
I commenti di alcuni tra i principali fornitori.
Nicola Gigli, Direttore Vendite Mascagni.
“Il progetto BNL ha impegnato Mascagni in sviluppo e nuovi prodotti, agendo come volano sulle attività di progettazione, accompagnando l’azienda nella risoluzione delle necessità dell’arch. Mantero e nel concretizzare le sue idee. Il percorso di realizzazione è iniziato con una gara di appalto, alla quale Mascagni ha risposto con la sua parete ALLinONE in vetro con profili di alluminio brillantati, corredata di pannelli metallici micro forati fonoassorbenti in CL 0, pannelli melaminici in CL 1 e in legno impiallacciato.
Specificamente per il progetto BNL, Mascagni ha sviluppato le porte scorrevoli interne al profilo di alluminio di 6 cm con meccanismo di chiusura ammortizzata. Le aree meeting informali nella Diamond Tower sono state arredate con le isole acustiche di TrèS in tessuto, nella caratteristica colorazione verde di BNL. Una sfida ulteriore è stata colta quando il progetto della reception di Roma, in acciaio, ha impegnato l’ufficio ricerca e sviluppo e il reparto prototipazione interno per la creazione del “sasso” su misura e a disegno della reception, fino a realizzare un vero pezzo d’arte dall’indubbio appeal.”
Alberto Stella, presidente di Estel Group.
“I prodotti della gamma Smart Office di Estel, in alcuni casi customizzati, si sono rivelati ideali per la realizzazione di spazi di lavoro aperti e flessibili grazie alle spiccate caratteristiche tecniche, morfologiche ed estetiche.
Il risultato è un ambiente in cui la funzionalità e la predisposizione all’integrazione tecnologica (scrivanie elettrificate con passaggio cavi invisibile, charge point USB…) sono uniti a spazi dedicati allo sviluppo di rapporti interpersonali e conviviali.
La realizzazione di un’area COffice-caffetteria e di svariati spazi destinati al comfort&relax certificano l’ormai diffusa tendenza da parte delle grandi aziende ad investire nella work life balance dei propri dipendenti”.
Testo di Renata Sias
Credits BNL Roma Tiburtina
Concept e Interior Design: Paolo Mantero con NEXT Urban Solutions
Progetto Architettonico: 5+1AA
Space Planning: DEGW
Engineering e Construction Management: Starching
Consulenti:
Acusticastudio (acustica)
Jacopo Acciaro/Voltaire Design (illuminotecnica)
CM Srl (audio/video)
Credits BNL Milano Diamond Tower
Concept, Interior Design e Space Planning: Paolo Mantero con NEXT Urban Solutions
Progetto Architettonico: Kohn Pedersen Fox Associati
Engineering e Construction Management: Proger