Positività, brio e divertimento connotano gli allestimenti più belli che hanno animato la città. Spesso vere e proprie installazioni artistiche site specific.
Movimentata, gioiosa e affollatissima (357.000 visitatori al Salone del Mobile e 1000 eventi Fuorisalone sparsi per la città), un sole splendente (anche questo non guasta) e tante proposte interessanti: abbiamo visto e vissuto una Milano in stato di grazia.
Per una settimana la crisi sembra dimenticata; gli imprenditori, che hanno investito moltissimo in questo Salone, sfoggiano un incoraggiante sorriso. I primi dati, anche se non ufficiali, indicano segnali positivi anche in termini di business. I settori che vanno meglio -non è una novità- sono il Lusso e il Contract. I prodotti sono davvero eccellenti. Una poltrona che costa 20.000 euro ha buone possibilità di essere bellissima… ma anche i prodotti di fascia più abbordabile non deludono.
E bellissimi sono anche gli allestimenti che alla Milano Design Week diventano estensione e parte integrante dei prodotti e degli stili di vita che questi rappresentano. Ce n’è per tutti i gusti.
Lusso alla massima potenza nelle ambientazioni coloniali di Hermes a Palazzo Serbelloni.
Interessante contrasto tra le aeree strutture mobili che citano Calder e i ridondanti affreschi di Palazzo Litta in The Balance Room di Gamfratesi per Urban Stories (progetto di Mosca Partners).
Leggerezza ed evanescenza nella mostra di Nendo da Cos in Brera.
Ma le preferenze vanno soprattutto a ciò che sorprende, ispira e diverte: magia e divertimento nella Delirious Home di Ecal (University of Art and Design Lausanne) a Brera, interpretazione irriverente del concetto di “smart home”, vincitore del primo premio della Milano Design Award.
Dissacrante ironia nel Luna Park sgangherato di Baas alle 5 Vie (nuova zona del Fuorisalone) anche questo premiato da Milano Design Award.
Coinvolgimento e suggestione nell’aureo allestimento “Light is Time” di Citizen design di Tsuyoshi Tane, alla Triennale (due premi, best entertaining e best sound, di Milano Design Award).
Lieve, disorientante e giocoso lo Scandinative Workplace di Luca Nichetto e Kinnarps alla Pelota; dinamica e multimediale l’ambientazione Elements di MelogranoBlu (progetto di Massimo Crema ed Ermanno Rocchi) al Temporary Museum in Tortona (entrambi selezionati tra i 15 migliori allestimenti).
Molto più che allestimenti in senso tradizionale… vere e proprie performance che sanno regalare qualche minuto di emozione.
Didascalie
1,2 “Light is Time” di Citizen design di Tsuyoshi Tane, alla Triennale (due premi, best entertaining e best sound, di Milano Design Award).
3, Delirious Home di Ecal (University of Art and Design Lausanne) a Brera.
4, Il Luna Park sgangherato di Baas alle 5 Vie.
5, Elements di Melograno Blu (progetto di Massimo Crema ed Ermanno Rocchi) al Temporary Museum in Tortona.Foto di Fabio Bortot.
6, Ambientazioni coloniali di Hermes a Palazzo Serbelloni.
7, Installazione di Gamfratesi a Palazzo Litta per Urban Stories, un progetto di Mosca Partners.
8, Leggerezza ed evanescenza nella mostra di Nendo da Cos in Brera.
9, The Scandinative Workplace di Luca Nichetto e Kinnarps alla Pelota.