Mai come in questo momento si è prestata tanta attenzione alla relazione tra Lavoro e Felicità.
Viviamo nell’era della società liquida; le relazioni sociali e l’esperienza individuale sono in continua ricomposizione e l’individuo può realizzare il suo scopo se vive e lavora in un ambiente lavorativo nutriente e fecondo. “Per definire come sarà questo ambiente dobbiamo chiederci che Senso avrà, prima di immaginarne la forma” spiega Cristiana Cutrona, curatrice di “A Joyful Sense at Work”, l’attesissima installazione culturale che presto potremo apprezzare al padiglione 24 del Salone del Mobile – Workplace 3.0.
Ad organizzazioni liquide corrispondono modi di lavorare che ci vedono sempre più veloci, efficienti, flessibili, nomadici, ubiqui, sincroni, connessi: una nuova era in cui lo sviluppo tecnologico non è più solo questione scientifica, ma investe il fenomeno biologico, psichico e cognitivo, un cambiamento che ha modificato la relazione dell’uomo con la tecnologia, lo spazio, il tempo.
Ci confrontiamo con una realtà a 4 dimensioni (cronotopica), palcoscenico di imprevedibili fenomeni, è quindi tempo di comporre la dialettica tra la rigidità intrinseca della forma (dello spazio e del prodotto) e la temporaneità dei bisogni, convergenza che si definisce nella sua particolare declinazione di adattabilità.
Il modello spaziale del nuovo Workplace è Adattivo, con riferimento all’adattabilità alla possibilità creativa di gestire scenari anche inattesi ed imprevedibili. L’edificio deve liberarsi da vincoli, maglie e griglie, i prodotti per ufficio devono tornare ad essere forme essenziali ed archetipe, semplici e modulari, in grado di offrire innumerevoli possibilità di aggregazione e riconfigurabilità.
L’ufficio esce dalla rappresentazione statica ed entra nell’era del palcoscenico, della creatività, dell’immaginazione.
Così Cristiana Cutrona sintetizza i concetti guida dell’installazione.
L’installazione è una rappresentazione poetica del nuovo Workplace: un paesaggio pronto a cambiare, semplice da capire e usare, scenografia, teatro, allestimento di cui appropriarsi.
Una scultura luminosa, sospesa come un nastro di nuvole, rappresenta la relazione uomo-tecnologia-spazio-tempo ed è al contempo metafora di una particolare nuova istanza legata al ben-essere: la meteorologia delle emozioni (cit. Francesco Schianchi).
Le aree dedicate ai bisogni (Concentrazione, Condivisione, Creatività) convergono in una grande piazza centrale, quattro elementi chiusi accolgono i progetti dei 4 studi di architettura internazionali invitati ad interpretare “Il Senso Felice del Lavoro”.
Da sud lo studio italiano 5+1AA di Alfonso Femia e Gianluca Peluffo; da est Ahmadi Studio dell’architetto iraniano Arash Ahmadi;. da nord gli olandesi UnStudio e Scape guidati rispettivamente da Ben van Berkel e Jeff Povlo; da ovest lo studio americano con sede a San Francisco O+A fondato da Primo Orpilla e Verda Alexander.
(Gli sketch dell’allestimento generale di A Joyful Sense at Work sono stati realizzati da Consuline Architetti Associati che ha curato il lighting design.)
Chronotopic System, progetto di 5+1AA (Italia)
Il lavoro, nelle sue diverse forme, impegna il maggior tempo della nostra vita. L’impegno e il dovere è trasformare il momento del lavoro in un momento di vita.
Quando pensiamo alla definizione “A Joyful Sense at Work”, ci viene in mente la vita e il desiderio di viverla pienamente e sinceramente.
Rendere lo spazio del lavoro un luogo cronotopico, ovvero uno spazio che si modifica in funzione del tempo e del luogo, pertanto un luogo vivo che si crea e si modifica in funzione dell’uso, delle esigenze e dei desideri di chi lo “abita”.
Il workplace del futuro invertirà la percentuale di spazi statici, fissi e immutevoli verso una maggioranza di spazi dinamici e mutevoli, verso la radicalizzazione di uno spazio articolato e cangiante che si appoggia o si declina su uno o più elementi fondativi, di anchoring al luogo.
Ham-Dasti, progetto di Ahmadi Studio (Iran)
Ham-Dasti, parola iraniana che indica complicità, vuole sottolineare i presupposti alla base del workplace del futuro in cui Dinamismo, Condivisione, Appartenenza e Confidenza creano un ambiente di lavoro in cui tutti possono sentirsi a proprio agio.
L’architetto Arash Ahmadi ha voluto affidare a questa parola, che letteralmente si traduce con “Mano nella Mano”, un messaggio di armonia, appartenenza e condivisione dello spazio lavorativo del futuro.
Questo spazio simbolico arricchito di tessuti, tappeti, ceramiche, dipinti e calligrafie vuole racchiudere l’intima essenza delle diverse culture e tradizioni di questa vasta area geografica attraverso riferimenti emozionali e simbolici. Il Workplace3.0 è un’area in cui tutti possano ritrovare se stessi in armonia con la natura. Il vortice che in modo dinamico circonda l’albero e si estende in altezza riprende il movimento delle arcate dei bazar e dei corsi d’acqua dei giardini persiani. Uno spazio aperto, facilmente modificabile a seconda delle esigenze di chi lo vive. Le pareti sono composte dei tessuti tradizionali orientali.
Reset progetto di UNstudio e Scape (Olanda)
Reset è una struttura modulare che dispone di sei metodi di riduzione dello stress scientificamente provati con approccio ludico e interattivo. Per l’installazione “A Joyful Sense at Work” sono stati realizzati due prototipi: il “Sound pod” e l’ “Intimacy pod”.
Il primo si basa sui principi della terapia del suono, mentre il secondo è stato sviluppato intorno al senso di calma e relax. Prima di vivere le due esperienze, i visitatori saranno dotati sia di un neuro-sensore EMOTIVInsight EEG che di un orologio cardio-frequenzimetro ECG.
I sensori informano il pod che a sua volta adatta il suo ambiente fisico in base allo stato dell’utente, inoltre tramite l’utilizzo di uno speciale algoritmo, si genera il Reset Index, un feedback personalizzato che suggerisce i metodi di sollievo più appropriati per il visitatore.
The Water Cooler, progetto di O+A (Stati Uniti)
Partendo dalla cultura della West Coast, che rende valori fondamentali la sperimentazione e l’innovazione, O+A si proietta nella progettazione dell’ufficio con la giocosità e l’irriverenza che hanno cambiato il nostro modo di pensare il Lavoro. Il futuro del workplace è ora.
L‘installazione propone un radicale ripensamento degli ambienti di lavoro, un approccio allo spazio, sia fisico che mentale, che ci permette di pensare in modo creativo e fornisce un sollievo dallo stress della giornata. Come l’acqua cambia proprietà secondo la sua forma, il nuovo ufficio cambierà per soddisfare le esigenze dell’ utente. O+A immagina questa necessità in quattro “posture”, quattro modi di interagire con lo spazio e con il lavoro.