L’ambiente di lavoro inteso come “spazio delle relazioni” è il tema del laboratorio di Metaprogetto della Facoltà di Design del Politecnico di Milano. Gli studenti, sotto la guida dei professori Paola Silva Coronel, Marco de Santi e Francesca Balena Arista, hanno hanno offerto 14 diverse visioni.
Una selezione dei 4 migliori modelli è già stata presentata in occasione dell’evento per i 5 anni di WOW!
In occasione della Milano Design Week sarà possibile vedere tutti i modelli nello showroom Unifor (Milano 17/22 aprile 2018).
I luoghi del lavoro rappresentano oggi spazi altamente specializzati dedicati all’attività produttiva, alle relazioni con i clienti e all’interazione con tutti i nuovi media disponibili. Sebbene questa tecnologia abbia semplificato e velocizzato molti compiti, in realtà trascorriamo sempre più tempo “dietro alla scrivania”.
In ufficio si lavora, si fanno riunioni, si presentano importanti progetti, spesso si pranza, a volte si cena. Alti dirigenti scrivono e stampano da soli, documenti che un tempo avrebbero affidato ad un’efficiente segretaria. Si realizzano presentazioni multimediali e si fanno montaggi foto e video grazie a strumenti professionali sempre più user-friendly.
Quasi ogni attività lavorativa (non manifatturiera) può essere oggi compiuta anche fuori dall’ufficio, che non rappresenta più un contenitore privilegiato di tecnologie avanzate, ma un luogo dedicato alle relazioni.
È l’ambiente in cui le persone interagiscono tra di loro “off-line” e dove ci si rende conto che il dialogo è sempre più difficile e complesso. Il progetto dell’ambiente diventa allora una sorta di scenografia delle relazioni, una metafora della società contemporanea in cui si parla di “social” ma poi ci si fanno i “selfie” indiscusso manifesto della solitudine.
Gli studenti del laboratorio hanno formulato una loro personale risposta dando vita a dei luoghi testimoni del nostro tempo e amplificatori di stati d’animo e necessità: abitando edifici abbandonati, creando nuvole sospese, come pensieri che aspettano di essere formulati. Ambienti in cui nascondersi, mimetizzarsi, perdersi come in una palude africana o tra i livelli di un video-game.
Ogni progetto è raccontato da un modello, da un video e da un quaderno, che raccontano la personale visione del tema suggerito.
Testo di Paola Silva Coronel
I nomi dei 14 progetti (foto 1)sono:
Ard-ire
Onde
Rampicanti (foto 4,6)
Work in progress (foto 3)
Relazioni rarefatte
Tre
Skinografeio
Lost
Disappearing me (foto 5)
Packaged life (foto 2)
(In)visibilità
Reality dream
Human Pieces
Temporal eremite