
Qual è il vero scopo dell’architettura e del design, soprattutto oggi dopo avere sperimentato gli effetti della pandemia da corona virus?
Ne parliamo in questa video intervista con Keith Pillow fondatore dello studio di architettura e design maltese DAAA Haus con sedi a Malta, Milano, Ragusa e a Mumbai.
Proprio a Mumbai, DAAA Haus ha recentemente messo in pratica quello che da un decennio è il suo motto: “Il buon design può rendere il mondo un posto migliore”.
Così il progetto di uno spazio coworking che apriva il cantiere proprio alla vigilia della pandemia, viene completamente rivisitato alla luce delle nuove esigenze sanitarie: ne nasce un emblematico case history e anche un nuovo modello operativo e di business.
Lo scorso febbraio a Mumbai iniziava il cantiere dello spazio coworking Base per realizzare il progetto che era stato definito nei mesi precedenti in linea con il briefing e accettato dal committente.
Ma il diffondersi della pandemia blocca i lavori e DAAA Haus sente l’esigenza etica di rivedere il progetto a sue spese con la coscienza che i parametri architettonici stanno cambiando alla luce della situazione attuale.
Vengono riprogettati quei 1000 mq di coworking pensati inizialmente per oltre 350 persone che adesso ne ospiteranno 280.
Le nuove soluzioni adottate evitano che si crei assembramento, non solo riducendo le postazioni, ma anche rivedendo il layout che, per esempio prevede ora diverse piccole aree break anzichè una sola centralizzata.
Anche la scelta dei materiali è stata modificata per esempio per i pannelli fonoassorbenti è stato eliminato il feltro che non può essere lavato.
Nel progetto sono state scelte alcune soluzioni tecnologiche, anche per il forte background scientifico del committente. Per evitare il contatto con le superfici e mantenere l’igiene sono stati introdotti appositi sensori per l’apertura automatica delle porte e l’erogazione di acqua dai rubinetti nei servizi igienici.
Il flusso dai rubinetti sarà anche regolato con un atomizzazione che riduce lo spreco di acqua.
Dunque la nuova proposta progettuale presentata da DAAA Haus al committente prevedeva anche piccoli cambiamenti per il rispetto del pianeta e la salvaguardia dell’individuo, oltre alla riduzione della densità per garantire il distanziamento sociale.
Non era così scontato che il cliente avrebbe accettato70 postazioni in meno e costi più alti per l’introduzione delle tecnologie contactless, ma inaspettatamente la risposta è stata entusiasta.
Dimostrando la sua ottica innovativa e lungimirante, il cliente ha visto in questi cambiamenti l’opportunità per offrire servizi con uno standard più alto che non hanno concorrenti e puntano a un diverso target di utenza, più attento alla qualità e alla sicurezza.
“Come molti colleghi creativi in tutto il mondo – osserva Keith Pillow – quando questa crisi ci ha colpito, mentre tutti ci preoccupiamo per la nostra salute, abbiamo potuto godere per una volta del lusso del tempo. Questo tempo è stato un’opportunità per ripensare tutto ciò che stiamo facendo e come dovremmo guardare al futuro, chiedendoci qual è il vero significato di ciò che realizziamo.
Il design e l’architettura non devono essere solo il risultato del brief di un cliente con l’obiettivo di sviluppare edifici iconici e massimizzare i profitti. L’architettura è vissuta da persone e ora ci sono standard e bisogni di base che stanno cambiando radicalmente. Gli utenti finali devono essere tutelati dai professionisti che operano con integrità e passione e credono che il Design possa rendere il mondo un posto migliore.”
…E un design più attento alle persone e all’ambiente può rendere anche il coworking un luogo migliore.
Testo di Renata Sias