
Donato Loria, general manager di BolognaCongressi, ci parla di All Around Work, un nuovo evento “non una fiera, ma un hub innovativo, un happening” che, dal 6 all’8 ottobre a Milano, coinvolgerà professionisti del workplace e specialisti, ma anche non addetti al settore in modo “inclusivo”.
Il Design Inclusivo, declinato in varie forme, sembra davvero esserne, la cifra stilistica; a partire dall’allestimento esperenziale “Inclusive World @ Works” che farà da introduzione allo spazio espositivo.
Incontriamo Donato Loria a Milano nello studio di Principioattivo, i progettisti dell’allestimento speciale “Inclusive World @ Works”.
Nella sala si è appena conclusa una riunione del comitato organizzatore di All Around Work; si percepisce la sensazione di un team dinamico e motivato dove il concetto di “Design Inclusivo” è qualcosa di vissuto, non solo una parola d’impatto dettata dal marketing.
Lo spirito e l’energia che alimentano questa nuova manifestazione sono tipici delle start-up, non a caso la società organizzatrice è Events Factory, incubatore per nuove fiere nato dalla costola e dalla decennale esperienza di Bologna Congressi.
Da che cosa è nata l’esigenza di una nuova manifestazione sul workplace?
L’idea di questo “happening” nasce in realtà dalle nostre esigenze. A Bologna, dove stiamo vivendo un momento di forte crescita, abbiamo sentito il bisogno di condividere idee, ma ci siamo resi contro che per riunirsi e lavorare in team sarebbe stato necessario anche un luogo di lavoro diverso.
Abbiamo sperimentato in prima persona che “l’ufficio” tradizionale diventa inadatto quando lavorare significa sviluppare insieme visioni diverse.
Quindi -poiché questo è il nostro lavoro- abbiamo pensato di tradurre la nostra acquisita consapevolezza in un evento “esplosivo” dedicato a valorizzare il ruolo del workplace come strumento e stimolo di nuovi modi di lavorare più efficaci, proattivi e anche produttivi.
Tutto ciò mantenendo il focus sulla persona – nella sua completezza, non solo il “lavoratore”- quindi l’attenzione è rivolta al benessere psicofisico dell’essere umano che in questi spazi trascorre gran parte della sua vita.
Rifacendoci al titolo della manifestazione, che cosa ruota “intorno al lavoro” e perché nel claim si fa riferimento a progetti per il futuro?
Fondamentale per la visione e l’approccio culturale è stato l’incontro con gli architetti Marco Predari e Alfonso Femia, i veri ideatori di questo evento che hanno creato le basi per immaginare tutto quello che realmente ruota intorno al workplace, un luogo che in realtà non è solo fatto di spazio fisico.
Si tratta di immaginare in che modo ci si rapporta nel mondo del lavoro, come è possibile allenare al movimento continuo anche il corpo oltre che la mente. La staticità è sempre più un concetto antitetico alla creatività e al lavoro intellettuale del nostro secolo.
Quindi siamo andati alla ricerca di novità e tecnologie innovative in questo ambito e abbiamo costituito un comitato scientifico che ci aiuti a leggere i mutamenti in atto e costruire uno scenario rivolto al futuro, senza dimenticare le origini di questa trasformazione.
Fortemente simbolica da questo punto di vista è la scelta della sede: Megawatt Court, un hangar degli anni ’70 di oltre 3000 metri con parcheggio, nella periferia sud di Milano.
Un sito capace di esprimere il legame tra architettura del periodo industriale e scenari del terziario 4.0, fatti di smart working di workplace on demand, di luoghi sempre più versatili e votati alla condivisione e al comfort.
Questi temi saranno trattati anche nel palinsesto di incontri e workshop (anche con crediti formativi) che saranno parte integrante della manifestazione.
Perchè è stata scelta Milano come sede?
Perchè Milano sta vivendo un momento epocale di apertura e di proposte culturali e non avrebbe avuto senso parlare di questi argomenti in altre città.
La risposta della città, dei professionisti, delle aziende e degli enti milanesi è stata ottima e abbiamo già ottenuto qualificati patrocini.
E stata anche una sfida perché proporsi a Milano richiede da parte nostra altrettanta professionalità; è come giocare in Champions League… dobbiamo essere in grado di fare proposte di altissimo livello!
L’inclusività, che fa da leitmotiv della manifestazione, è declinata anche nelle modalità di partecipazione degli operatori e del pubblico: quali sono gli elementi principali?
Per quanto riguarda chi vorrà esporre abbiamo fatto in modo che tutti possano aderire grazie soluzioni di allestimento modulare – con modulo base di 16mq- e grazie a un prezzo abbordabile da considerare non un costo, ma un investimento per nuove opportunità.
Abbiamo voluto essere democratici e aperti anche nei confronti dei visitatori: ingresso gratuito per tutti (anche accompagnati da amici a quattro zampe!) non solo per addetti al settore.
Perchè la centralità del lavoro riguarda la vita di chiunque e perchè il benefit di un luogo di lavoro che può generare benessere è un tema che interessa tutti.