
Il prof Francesco Pozzi, co-fondatore di A Better Place e docente presso l’Università IULM specializzato in Architettura delle Scelte, è stato lo speaker dell’incontro organizzato da WOD Italia (Women in Office Design) presso lo showroom Herman Miller a Milano.
Nel suo intervento, sintetizzato in questo articolo, ha spiegato il significato di neuroscienze e come l’applicazione delle scienze comportamentali in aziende, istituzioni e comunità possa contribuire ad aumentare il benessere collettivo e individuale e promuovere il cambiamento positivo.
Le Neuroscienze, che studiano le basi biologiche della mente e del comportamento, sono la disciplina recente che ha ricevuto più Premi Nobel negli ultimi 20 anni, tuttavia è ancora poco conosciuta e ancor meno applicata nel progetto dei nostri ambienti di vita e di lavoro.
All’interno delle Scienze Comportamentali -che integrano le Neuroscienze e studiano che tipo di interazione si sviluppa tra ambiente e organismo- l’Architettura delle Scelte si occupa di studiare elementi impalpabili e intangibili quali le influenze dell’ambiente che entrano a far parte della percezione durante i processi decisionali alla base delle nostre azioni.
Non studia elementi fisici (cervello, sistema nervoso, luogo ecc) ma l’interazione che lega l’individuo al contesto. Perchè le nostre decisioni – corrette o sbagliate che siano- derivano dalla costante interazione tra fattore umano e contesto, dove il fattore umano è l’elemento “noto” e il contesto la “variabile”.
In molti casi questa interazione può generare “bias” errori sistematici, convinzioni errate.
Sappiamo anche che i nostri organi di senso spesso ci tradiscono (come dimostrano gli esempi delle linee parallele e dei tavoli della stessa dimensione), ma è interessante capire che è possibile utilizzare questo “malfunzionamento” per influenzare i comportamenti.
Tra i tanti bias noti, abbiamo imparato quelli che si ripetono più frequentemente e che devono essere tenuti in considerazione per qualsiasi progetto che coinvolga esseri umani (architettura, progetti pubblici, marketing, ecc).
Esistono sostanzialmente tre categorie di bias: gli “errori” possono infatti manifestarsi nelle azioni, nella cognizione e nella consapevolezza.
Dunque ogni progetto deve partire dall’analisi della situazione esistente e dai possibili ostacoli che potrebbero emergere in questi tre ambiti.
Perchè si verificano i bias? Sappiamo davvero qual è il confine del nostro cervello?
Lo studio del sistema nervoso non può limitarsi al nostro campo percettivo e a ciò che interessa i nostri sensi perchè può essere fortemente influenzato anche da fenomeni lontani, ben oltre l’ambiente che ci circonda.
Le decisioni che prendiamo non sono sempre razionali e vengono influenzate dall’ambiente nel suo concetto più ampio. Gli umani non si comportano sempre in modo “corretto” perchè i nostri meccanismi evolutivi non sono adatti al tipo di via che conduciamo.
Se è vero che l’essere umano, nella sua natura e nelle reazioni più istintive, non si può cambiare, è però possibile agire sul contesto per cercare di ottimizzare il comportamento delle persone e far funzionare al meglio ambiti diversi.
L’intervento del prof Pozzi ha quindi illustrato tecniche di de-biasing (per esempio la mindfulness, strumento per ricreare consapevolezza e riprendere contatto con il momento presente) e strumenti di nudging per incoraggiare in modo gentile determinate scelte anzichè imporre divieti e regole in modo ostile. Anche la biofilia può avere un ruolo importante per creare ambienti che riducano lo stress ed evitino bias.
Tra i molti esempi proposti di Architettura delle Scelte (Choice Architecture) spiccano gli interventi ludici (Gamification) finalizzati a non far buttare mozziconi per terra o a incentivare l’uso delle scale oppure favorire il movimento fisico quando si è seduti alla scrivania o ancora sensibilizzare sull’impatto ambientale che possono avere le nostre abitudini quotidiane, come l’utilizzo di salviette di carta.
Dunque il nudge non solo innesca soddisfazioni concrete, ma può attivare anche la componente valoriale che rappresenta il senso principale del nostro agire quotidiano e la leva più importante per la creazione di Luoghi Migliori.
Testo di Renata Sias
Immagini copyright A Better Place