
Il workplace visto con gli occhi degli artisti presenti alla 55a Biennale Arte di Venezia.
Il luogo di lavoro non è un tema estraneo al mondo dell’arte, alcune delle opere site specific viste a Venezia in occasione della 55a Biennale affrontano in modo più o meno esplicito questo argomento aprendoci nuovi universi.
Il workplace interpretato dagli artisti, coinvolge l’osservatore, si relaziona in modo creativo con lo spazio, altera la percezione e l’esperienza, accende suggestioni e ispirazioni inedite, provoca uno shock visivo attraverso illusioni visive che permettono di raggiungere la realtà, nobilita la banalità di un semplice elemento d’arredo trasformandolo in un segno che tocca altre sfere della nostra sensibilità. Talvolta l’uomo è presente in altri casi scrivanie, sedie e sgabelli occupano lo spazio con la propria matericità, “oggetti trovati” che raccontano il processo di trasformazione attuato dal tempo; o trasformano essi stessi lo spazio, diventano strumenti e assemblaggi per misurare l’universo.
1,2 Gli ambienti di lavoro nelle opere di Wang Qingsong a “Transfigurationtema del Padiglione della Repubblica Popolare Cinese alla 55° Esposizione Internazionale d’Arte Biennale di Venezia. Curatore Wang Chunchen.
3, 4 Mark Manders ritratto nel suo studio con Working Table e Mind Study entrambe opere di Mark Menders esposte al Padiglione Olanda “Room with Broken Sentence”, alla 55° Esposizione Internazionale d’Arte Biennale di Venezia. Curatore Lorenzo Benedetti. Le opere d’arte dialogano con l’architettura di Rietveld del padiglione.
Vedi la video-intervista con Lorenzo Benedetti
5, 6 Eclipse e Planetarium di Sarah Sze esposte a “Triple Point”, titolo del Padiglione USA alla 55° Esposizione Internazionale d’Arte Biennale di Venezia. 2013 © Sarah Sze, Courtesy of the artist, Tanya Bonakdar Gallery, New York, and Victoria Miro Gallery, London. Photo: Tom Powel Imaging. Triple Point racchiude molte delle idee che Sze ha sviluppato nella sua pratica. Concetto centrale è la nozione del Compasso e il desiderio di condurci in un mondo disorientante.
7 Butaca di Wifredo Díaz Valdéz esposta a “Tempo (Tempo) Tempo”, titolo del Padiglione Uruguay alla 55° Esposizione Internazionale d’Arte Biennale di Venezia. Curatori Carlos Capelán and Veronica Cordeiro. L’installazione presenta una riflessione: attraverso opere che si disfano e si rompono, ma che possono sempre ricomporsi nella loro totalità, si mette in discussione il rapporto con la rottura e la distruzione nella storia dell’umanità.
8 Installazione di Uri Aran presso Padiglione Centrale Giardini 55° Biennale Venezia “Il Palazzo Enciclopedico” i suoi tavoli caoticamente sovraffollati di elementi fondamentali per le sue opere scultoree, smentiscono la tediosa definizione di scrivania