
Le Procuratie Vecchie, ovvero l’ala di edifici del 16° secolo che delimita il lato nord di piazza San Marco a Venezia, non è più solo una tra le vedute più fotografate al mondo. La sede storica di Generali riprende vita grazie al progetto di David Chipperfield per ospitare The Human Safety Net ( #THSNVenice), l’iniziativa del Gruppo assicurativo per supportare le comunità più vulnerabili.
Per l’imponente progetto di restauro delle Procuratie Vecchie – nel segno del Leone- che coinvolge anche altre parti della piazza e i Giardini Reali, sono già stati stanziati 10 milioni di euro, ma ne servono altrettanti e per questo motivo Generali è aperta a partnership tra privati e organizzazioni che ne condividano la mission.
Il Gruppo ha scelto uno dei suoi immobili più prestigiosi per ospitare la sede di The Human Safety Net, un progetto già operativo finalizzato ad apportare cambiamenti di lungo termine; un movimento di “persone che aiutano persone”.
I programmi di The Human Safety Net affrontano tre importanti temi socio-demografici che coinvolgono le comunità in cui viviamo e lavoriamo: creare pari opportunità di vita per bambini in situazioni svantaggiate, aiutare i rifugiati a creare le loro start-up e salvare i neonati dalla patologia chiamata asfissia.
Questi programmi selezionati tra le proposte sottoposte dai dipendenti di tutto il Gruppo, rispondono a tre diverse sfide, ma condividono un unico obiettivo: liberare il potenziale delle persone svantaggiate in modo che possano trasformare le loro vite, quelle delle loro famiglie e delle comunità in cui vivono.
Le Procuratie Vecchie saranno aperte per condividere idee, fare volontariato e promuovere azioni collettive. Lo spazio ospiterà anche un programma di eventi, dibattiti pubblici e manifestazioni dedicate a tematiche sociali.
“Con l’apertura al pubblico di questi spazi storici, per la prima volta in 500 anni, stiamo creando un nuovo spazio dinamico dove le persone possono incontrarsi per discutere alcune delle più pressanti tematiche sociali che la nostra società globale si trova oggi ad affrontare- ha commentato Philippe Donnet, Amministratore Delegato del Gruppo Generali che ha voluto anche pubblicamente ringraziare le autorità Veneziane per il supporto nell’ ambizioso progetto THSN “un network per aiutare le persone e le famiglie che hanno perso tutto: supportare i rifugiati aiutandoli a ricostruire il proprio business. Contribuire a realizzare il loro futuro. Ma anche aiutare le famiglie e garantire i neonati prevenendo le malattie da soffocamento. Tutte le energie che vogliano dare un contributo a questo network sono benvenute”.
Per firmare il progetto si è “scelto il meglio”, come ha spiegato Donnet ovvero David Chipperfield non solo per il suo amore per Venezia, ma anche per il suo approccio alla ristrutturazione rispettoso sia del patrimonio architettonico che di quello sociale.
In occasione della conferenza stampa, Chipperfield ha spiegato che vuole trasformare le Procuratie in un catalizzatore e ha parlato di “operazioni chirurgiche” per rendere contemporaneo l’immobile, di “technical improvements” senza conflitti con l’esistente.
La problematica principale, ha sottolineato Chipperfield , è stabilire a quale identità si debba fare riferimento.
Quel Palazzo di 152 metri che ospitò i Procuratori di San Marco, caratterizzato dal portico di 50 arcate e 100 finestre in stile veneto-bizantino ai piani superiori, è infatti stato ricostruito e modificato più volte nel corso dei secoli.
Il restauro non interessa solo le Procuratie Vecchie (11.000 mq) che ospiteranno gli uffici di Generali, spazi per eventi pubblici e aree che saranno concesse in affitto a enti e associazioni con finalità sociali.
Il progetto di Chipperfield si apre alla città tracciando nuovi flussi all’interno della Piazza San Marco che connettono le Procuratie Vecchie con l’ala delle Procuratie Nuove e fino al Canal Grande, ricreando il percorso storico attraverso il portico e riattivando il ponte levatoio da tempo in disuso che conduce ai Giardini Reali, il magico spazio voluto da Napoleone già oggetto del restauro sostenuto dalla Venice Gardens Foundation, presieduta da Adele Re Redebaudengo in partnership con Generali.
Alla conclusione dei lavori prevista nel 2020, alla città di Venezia sarà dunque offerta una nuova e più dinamica fruizione della piazza San Marco e dell’area verde che ospita il Giardino Botanico.
La conferenza stampa è stata seguita da una visita in esclusiva all’interno delle Procuratie e dell’area interessata dall’intervento.