
La scrivania ha sempre rappresentato l’elemento centrale dell’ufficio tradizionale, ma il workplace più innovativo trova negli arredi di supporto la soluzione più adatta per rispondere alle esigenze dei new ways of working.
Per quale motivo il ruolo degli arredi collaborativi -o “ancillary furnishings” per usare il termine anglosassone- sta assumendo sempre più importanza per rendere più attrattivo l’ufficio ibrido di ultima generazione?
Lo chiediamo a Derek Hoehn, Ancillary Sales Manager Herman Miller.
L’arredo ancillary va davvero oltre il concetto di accessorio e arriva a comprendere un’ampia gamma di soluzioni per le esigenze più diverse.
Dal punto di vista sociale questi arredi rendono più semplice la comunicazione tra le persone, contribuendo quindi a generare Cultura Aziendale, un’area chiave per l’innovazione.
Inoltre forniscono quella flessibilità indispensabile per il lavoro di gruppo, la collaborazione e le attività che richiedono interazione tra le persone.
L’aspetto interessante è che permette alle persone di scegliere il tipo di spazio che meglio si adatta alle attività che devono svolgere.
Gli arredi ancillari offrono molteplici opzioni dedicate alle attività collaborative: per esempio posso avere bisogno di un tavolo alto con sgabelli da bar, oppure delle poltrone per una comunicazione informale.
Inoltre risponde a un utilizzo “accessorio” individuale: per esempio quando sento il bisogno di allontanarmi dalla scrivania e, per cambiare posizione, preferisco lavorare con il laptop su una poltrona.
Forse questo rende possibile non solo una postura diversa, ma anche una mentalità diversa.
Nelle foto alcune delle possibili soluzioni “Ancillary” proposte da Herman Miller.