Iniziato qualche anno fa nella Grande Mela, il fenomeno “bicicletta” interessa ora ogni grande città e, oltre che i designer, ispira anche il mondo dell’arte. Questo boom è il segno di nuovi stili di vita eco-sostenibili, di un cambiamento sociale, culturale, politico e di nuove opportunità di business: si parla già di Bikeconomics.
Sembra passato un secolo da quando Jannacci cantava “Lei al lavoro come viene? In bicicletta. Ma non è fine, la credevo un tipo snob!”. Oggi in ogni metropoli del pianeta è molto radical chic andare in ufficio in bicicletta; le scatto fisso sfrecciano in ogni centro urbano; i progetti di uffici più innovativi e sostenibili prevedono percorsi ciclabili, parcheggi per biciclette e docce per i dipendenti ciclisti. Le aziende più eco-friendly e politicamente corrette, per esempio Sace a Roma, attivano servizi bike sharing per i dipendenti e utilizzano solo corrieri petrol free (per esempio Urban Bike Messengers o Milanbike a Milano).
Si moltiplicano i raduni di chi condivide questa passione (tra cicli e design “Vélo Velo” promossa il 25 giugno da Gallery S.Bensimon a Parigi) e si aprono ciclo-bar dove sorseggiare un drink mentre si registra un mozzo.
Insomma le due ruote fanno bene anche al business e aprono un mercato dove c’è ancora molto da inventare.
Uno degli ultimi Time Out London riporta in copertina gialla uno “smile” con due ruote al posto degli occhi e chiede ironicamente a caratteri cubitali “Bike Curious?”.
Anche in Italia, nonostante la carenza di piste ciclabili, nascono siti specializzati come Urban Cycling per aggiornamenti costanti sull’universo bici.
La Città di Buenos Aires ha lanciato “Better by Bike” la campagna di sensibilizzazione all’uso della bicicletta promossa da manifesti che spiegano con una grafica molto raffinata i benefici della bicicletta al corpo e alla mente.
Il design non si lascia sfuggire questa occasione: se al top delle city bike design oriented si colloca la pieghevole Brompton, non mancano bici custom-made in bambù (quella di Lhenry ha vinto il 7° Red Hook Criterium) più naturali di quelle in fibra di carbonio e più leggere dello scultoreo modello in legno realizzato dalla Falegnameria Tino Sana esposto nell’atrio di FederlegnoArredo.
E’ stata un’antesignana delle city-bike l’italianissima fluida.it creata da Marco Gaudenzi e Isao Hosoe (…sono fiera di possedere il prototipo).
Sono ibridi tra design, pezzo d’arte e mezzo di trasporto la Cinelli Laser interpretata da Keith Haring nel 1987 e la Look L96 decorata con i colori di Mondrian.
L’arte si è lasciata da tempo sedurre dal fascino delle due ruote. Tra le interpretazioni più interessanti non possiamo dimenticare il ready made “Ruota di bicicletta” di Marcel Duchamp del 1913, emblema del dadaismo, o le biciclette pop-art di Mario Schifano degli anni ’80.
Non da ultimo, Ai Weiwei (in fondo la bicicletta è da sempre un’icona della Cina) dopo l’installazione site specific “Forever” alla Lisson Gallery di Londra, composta da una dozzina di telai, a Palazzo Franchetti di Venezia (fino al 23 novembre) espone l’imperdibile, ciclopica versione con 1179 biciclette assemblate, nell’ambito della mostra Genius Loci presentata sempre da Lisson Gallery. Nella stessa mostra è esposto anche “White Water Falls” di Richard Long, un’opera di land art ispirata dalla bicicletta.
Pittura, bicicletta e “letteratura” sulla strada sono anche gli elementi del progetto Bike Ride Story di Stefania Galegati Shines (vincitrice del Concorso RiGenerazione, 48° Edizione del Premio Suzzara) con Paolo Roversi, un racconto scritto in pittura lavabile su una pista ciclabile che resisterà per i prossimi 20 anni, scolorendosi in modo naturale e non inquinante.
Testo di Renata Sias, direttore di WOW! Webmagazine.
Didascalie
1,UBM, Urban Bike Messenger.
2, VèloVelo, Gallery S.Bensimon, Parigi.
3,4, Better by Bike, campagna di sensibilizzazione all’uso della bicicletta della città di Buenos Aires.
5, City bike pieghevole Brompton.
6, Cinelli Laser interpretata da Keith Haring nel 1987.
7, Look L96 con i colori di Mondrian.
8, fluida.it creata da Marco Gaudenzi e Isao Hosoe.
9, Lo scultoreo modello della Falegnameria Tino Sana di Bergamo nell’atrio di FederlegnoArredo.
10, Marcel Duchamp e il suo ready-made Ruota di Bicicletta del 1913.
11, Una delle biciclette di Mario Schifano degli anni’80.
12, Ai-Weiwei, Forever (2014) assembla 1179 telai di bicicletta. ’Forever è una famosa marca che dal 1940 produce biciclette a Shanghai. Courtesy Lisson Gallery.
13, “White Water Falls” di Richard Long, un’opera concettuale ispirata dalla bicicletta. Courtesy Lisson Gallery.
14, Bike Ride Story di Stefania Galegati Shines (vincitrice del Concorso RiGenerazione, 48° Edizione del Premio Suzzara) con Paolo Roversi.