
Francesco Morace, fondatore di Future Concept Lab e del Festival della Crescita, partecipa alla conferenza stampa del Salone del Mobile con un lucido intervento che analizza e reinterpreta i valori espressi del Manifesto del Salone, in particolare il termine “Bellezza” che nel 2020 si aggiunge ai precedenti dieci.
Insieme all’apprezzamento -senza trionfalismi- per il ruolo Milano e del Salone che si confermano tra le realtà più accreditate e apprezzate nel mondo, il sociologo ha offerto una lettura concreta della situazione attuale e una considerazione onesta per il costante miglioramento.
Immagini e parole forti per suggerire nuove sfide e valori del progetto.
Immagini e parole proiettate nella presentazione sono accomunate dalla stessa forza comunicativa. Apre lo speech del sociologo Francesco Morace l’immagine altamente simbolica del colibrì.
Proprio nel momento in cui la parola contagio nell’immaginario collettivo è associata a virus e malattia, come spiega Morace, il minuscolo uccello nella sua azione di impollinazione, portata avanti con una motivazione forte, rappresenta l’esempio di “contagio positivo”.
E, proprio nel momento in cui la società sembra essere dominata dalla Realtà Aumentata, al colibrì è associato il concetto di “Etica Aumentata”.
Questo concetto, contestualizzato in sei diversi ambiti espressi in altrettante parole attinenti la realtà del Salone del Mobile, indica un percorso valido per chiunque operi nel mondo del progetto:
1 Emozione: Trasmettere positività ed entusiasmo;
2 Impresa: Elevare gli standard;
3 Qualità: Proporre un design circolare sostenibile;
4 Progetto: Alimentare nuovi modi di pensare/fare design;
5 Sistema: Costruire un percorso virtuoso e competente;
6 Giovani: Estrarre linfa vitale dalle nuove generazioni.
Proprio perchè viviamo in un Paese autorevole, abbiamo il dovere di fare la nostra parte, possiamo e dobbiamo essere un modello di Etica Aumentata, regalare al mondo questi valori, “Impollinare il mondo”.
Dunque l’invito/sfida è quello di rendere più forti i valori e concretizzarli anche grazie a nuovi processi produttivi, non solo applicando la Bellezza.
Si entra così nel merito del senso della Bellezza, parola chiave del 59 esimo Salone del Mobile, che va ad aggiungersi alle 10 già selezionate nel Manifesto e che in qualche modo le connette tutte “Perché inventare, ogni anno, un design nuovo, sperimentare ogni sorta di armonia nelle forme, plasmare il materiale “giusto” raggiungendo un alto grado di sostenibilità significa ricercare la Bellezza”, come ha spiegato il presidente Claudio Luti.
Morace amplia questo attributo in “Bellezza Aumentata” affiancandolo all’immagine di una farfalla, non a caso un altro animale che vola: “dobbiamo volare alto ma anche mantenerci raso terra per essere sempre visibili”, spiega Morace.
L’Etica, indispensabile per definire le regole, non può dimenticare l’Estetica. Ma l’Estetica va inquadrata nell’Etica.
Estetica non significa “stile”, ma, come spiega l’etimologia, il “modo di sentire insieme” come esprimono le successive cinque categorie:
7 Comunicazione: Applicare le virtù del progetto;
8 Cultura: Raccontare la storia di tante storie;
9 Milano: Sperimentare l’eccellenza in modo diffuso;
10 Ingegno: Dimostrarsi creativi e laboriosi;
11 Bellezza: Affrontare la sfida della Bellezza Aumentata.
Le due successive mappe mostrano come ognuno possa fare la sua parte e come questi concetti si possano declinare nella realtà, indicando anche i cambiamenti nei processi di scelta e nei processi distributivi.
Il focus della seconda mappa – nell’obiettivo le giovani generazioni- introduce i temi indispensabili per l’evoluzione: il lavoro del futuro, l’equilibrio sociale, la multidiversità e la sostenibilità.
Una sensibilità ambientalista, quella di oggi, con un’identità smart; diversa dall’ecologismo militante di qualche anno fa.
Si deve partire dall’economia circolare, lavorare sulla dimensione della fiducia, raccontare quello che davvero si fa, dicendo la verità: dunque “story doing, non più solo story telling”.