
Nel 2012 l’assemblea generale dell’ONU ha scelto il 20 marzo comeGiornata Internazionale della Felicità. La scienza dimostra che la felicità porta vantaggi alla creatività, alla produttività e alla salute ecco perchè tutti abbiamo il diritto di essere felici al lavoro.
La ricerca in internet sul tema Felicità al lavoro offre una notevole scelta di suggerimenti e punti di vista sull’argomento. Il tema non va trascurato dato che secondo l’American Institute of Stress il 75% delle visite per richieste di cure è determinato da problemi sul lavoro come spiega il film “Happiness at Work” di Martin Meissonier prodotto da Productions Campagne Premier. http://vimeo.com/79412665
La voce più autorevole e spirituale resta quella del Dalai Lama con il suo libro “The Art of Happiness at Work” ma altre fonti laiche, seppur meno profonde, ampliano lo scenario dei consigli, tra questi anche alcuni blog mirati in lingua italiana.
La scienza dimostra che i cervelli felici lavorano meglio, sono più produttivi e non va trascurato che le persone felici sono più sane e vivono più a lungo.
Alex Kjerulf, Happiness Expert, in una lunga (un’ora) intervista mette in luce come l’ambiente di lavoro abbia un ruolo importante “Ci sono workplace che uccidono lentamente i dipendenti che li abitano. Questo è moralmente ed eticamente sbagliato… Le ore sono stronzate. I risultati sono ciò che importa- dice Alex nel video e conclude- Il successo non porta alla felicità, ma la felicità porta al successo”.
Si deduce che le modalità di lavoro smart e agili sono una base quasi indispensabili per la felicità.
Il percorso verso la felicità può cominciare prendendo coscienza della propria infelicità attraverso i 10 principali sintomi identificati da Alexander Kjerulf nel suo articolo “Top 10 signs you’re unhappy at work” pubblicato su The Chief happiness Officer Blog:
1 procrastinare;
2 passare la domenica notte preoccupandosi per il lunedì mattina;
3 essere eccessivamente competitivi sul salario e il ruolo;
4 non avere voglia di aiutare i colleghi in difficoltà;
5 percepire luuuunga la prima cosa che si fa al mattino e calcolare quante ore mancano prima di tornare a casa;
6 non avere amici tra i colleghi;
7 fregarsene di come vanno le cose;
8 dare eccessivo peso a piccoli contrattempi;
9 essere sospettosi sulle motivazioni che spingono le altre persone a fare qualcosa;
10 riscontrare sintomi fisici come insonnia, mal di testa, energie scarse, tensioni muscolari.
Se vi riconoscete in uno o più di questi segnali è il momento di impegnarsi per la propria felicità perchè “La felicità infatti non ti capita da sola” come spiega il blog Mamma Felice che propone “5 modi per essere felice al lavoro” in realtà validi anche per ambo sessi senza prole:
1 Instaurare un rapporto affettivo con i colleghi;
2 Staccare in pausa pranzo;
3 Sorridere al telefono;
4 Dire di no e non promettere quello che non si può mantenere;
5 Imparare cose nuove e non essere mentalmente pigri.
Se questo non basta, allora passare al punto 6: cambiare lavoro.
Per chi ha particolarmente fretta c’è chi promette il successo in soli 3 minuti: Scott Crabtree nel suo “The Science of being happy at work in three minutes” che concorda sul fatto che la felicità è in gran parte una scelta ed è determinata da quello che si pensa e si fa. Dunque ecco un semplice e veloce esercizio da ripetere ogni giorno fino a che non diventi un comportamento abituale.
Innanzitutto pensiamo che il raggiungimento di un obiettivo ci renderà felici e concentriamoci per realizzare con successo i goal che ci poniamo, senza essere multitasking in quel momento.
Secondo, praticare la Positività, ovvero vedere il bicchiere mezzo pieno…
Infine dare la priorità alle persone perchè l’influenza più forte sulla felicità è quella delle relazioni.
Servono altri suggerimenti più concreti? Ecco i “4 Tips for being happier at Work” di Bite Size Wellness:
1 Smettere di pensare ai soldi;
2 Mangiare cibo di qualità;
3 Non lasciarsi sopraffare dalle scadenze, ma concentrarsi sul graduale progresso delle cose fatte.
4 Sforzarsi di sorridere, anche questo contribuisce a ridurre lo stess e genera circoli virtuosi.
Continuate la vostra ricerca online, io concludo questa breve riflessione con un’ultima lettura, “Happiness at work is about Balance” della blogger Catherine con citazione dello psicologo Mihaly Csikszentmihalyi che usa il termine “Flow” per indicare lo stato di Felicità che tutti cui tutti aspiriamo. Un articolo che meglio di altri focalizza che l’equilibrio è la chiave del benessere e della felicità, equilibrio personale ma anche work-life balance.
Testo di Gabriele Masi.