
“La forma più efficace di lavoro agile oggi è quella che copia il modo in cui i creativi si organizzano e organizzano i propri spazi e i propri modi di relazione. Il designer smette di essere quell’ego a cui siamo abituati, ma configura gli spazi affinché gli altri possano personalizzarli secondo i propri ritmi. Per noi che siamo abituati a pensare in x, y, z è difficile, dobbiamo aggiungere una quarta dimensione, quella del tempo e del ritmo”.
Così, durante la conferenza di apertura della settimana dell’Isola Wow! Lavoro Agile alla Piscina Cozzi di Milano lo scorso 23 Marzo, ha aperto il suo intervento Francesco Zurlo, membro del comitato di selezione di ADI e professore al Politecnico di Milano.
Il design dell’ufficio è stato sempre concepito su base funzionalista, basandosi sulla standardizzazione nel dare risalto ad aspetti di tipo ergonomico e di sicurezza. La trasformazione attuata dal lavoro agile cambia il modo di rapportarsi con lo spazio.
“Dobbiamo trovare delle soluzioni che siano funzionali sia all’impresa sia all’utente stesso, cioè il lavoratore”, continua il professore. “Io l’ho chiamato design delle opzioni immaginando che chi ha opzioni ha una grande libertà. Credo che il benessere nello spazio ufficio sia legato oggi a quanto questo ambiente sia in grado o meno di dare delle opzioni d’uso, di relazione con gli altri, di contesto dove poter lavorare.
Nel momento in cui ti do delle possibilità sto lavorando sulla dimensione della fiducia.
Ci sono delle situazioni, però, in cui non è sufficiente che questa fiducia emerga soltanto dalle capacità di un leader, ma in cui è necessario avere delle evidenze fisiche che un progettista deve tenere in conto, perché condizionano l’emergenza di fiducia all’interno dell’organizzazione stessa. La domanda che dobbiamo porci oggi è: come posso io progettista costruire dei pattern che facciano emergere una condizione di fiducia?”.
“Il design oggi sta subendo una metamorfosi pericolosa per i suoi confini disciplinari, ma interessante”, conclude infine il professor Zurlo. “Nel nuovo concetto di lavoro il design avrà tanto da dire, specialmente se sarà capace di considerare le dimensioni della fiducia e del tempo come fondamentali nel progetto stesso”.
L’elemento che sta subendo maggiormente il passaggio culturale dell’organizzazione del lavoro di oggi è la scrivania, l’emblema dell’ufficio. Come fa notare Marco Predari di Assufficio, le aziende stanno investendo, infatti, su tipologie di arredi che superino la fissità della scrivania personale.
“Il design è il fattore rigenerativo del settore, il primo vero motore di cambiamento che ci permette di approcciare questa rivoluzione con un percorso sistematico. Ciò che sta cambiando è anche e soprattutto il rapporto nello spazio tra aree comuni in-between e l’ufficio, inteso nella sua accezione classica. Aumentano sempre più i luoghi di aggregazione, le caffetterie e gli spazi per incontri informali. La meccanica della razionalizzazione dello spazio comporta nel contempo anche togliere una revisione attenta delle strutture immobiliari che devono ripensare la distribuzione delle parti impiantistiche a seconda della nuova pianificazione degli spazi e degli immobili”.
Testo di Gabriele Masi.