
“Abbiamo un giardino, un campo da gioco, una palestra, un orto, un asilo, un ristorante, un bar e un cinema. Se uno queste cose le mette in fila sembra stia descrivendo un resort. Invece è un ufficio, con postazioni di lavoro flessibili, nuove, moderne e colorate.”Publicis Group ha presentato così il Creative Campus di Viale Jenner 19 a Milano, uno spazio moderno riqualificato e ripensato dall’architetto Jacopo della Fontana (D2U). Un complesso di spazi basato sulla socializzazione e confronto creativo tra i diversi brand che operano al suo interno mantenendo la privacy e la connotazione necessaria ad ogni diversa società del gruppo.
“Trasformare un immobile triste e vuoto in un campus accogliente e creativo è stata una grande sfida, vinta con la visione e la determinazione di tutti i protagonisti”, sintetizza così Jacopo della Fontana il progetto del Polo Creativo che ospita i diversi brand del Gruppo Publicis, tra cui Leo Burnett, Saatchi & Saatchi e Publicis.
Il cuore della struttura è costituito da un giardino con diversi punti di sosta e riunione informale, realizzato da HW Style dall’orto al campo sportivo, alla parete vegetale verticale, uno spazio di socializzazione per le oltre 700 persone che frequentano ogni giorno il Campus.
Importante, all’esterno, è stato invece l’intervento sulle facciate, che ha fornito all’edificio un’immagine moderna, utilizzando pellicole serigrafate colorate con un effetto cromatico e dinamico, unite all’estremità in doghe in legno ricomposte con resine di protezione.
Per garantire autonomia di immagine agli uffici delle diverse aziende del Gruppo, che occupano gli 11.500mq della struttura sono stati creati tre ingressi distinti, ciascuno dotato di ampia visibilità dall’esterno e caratterizzato in modo diverso all’interno.
La maggior parte del piano terra, però, funge da spazio comune di supporto per tutte le agenzie: oltre alla caffetteria, si trovano anche un teatro da circa cento di posti, numerose sale riunioni di diverso formato e allestimento e un asilo nido. Al piano inferiore oltre ai numerosi archivi è stata creata una palestra ben attrezzata.
L’allestimento del layout degli spazi di lavoro ai piani superiori, open space intervallati da sale riunioni, ha seguito un’impostazione comune con diverse varianti estetiche, basate su scrivanie modularmente uguali, allineate perpendicolarmente alle finestre e schermate rispetto al corridoio da pareti alte 1,80m che assumono forme e colori diversi a seconda delle diversa società di appartenenza.
“Ci siamo ispirati alle nuove tendenze dell’architettura e del design. Abbiamo riflettuto, studiato, approfondito. E alla fine è venuto fuori questo luogo di lavoro, una location da cui la gente non vuole più uscire. Ma non perché lavora tanto, semplicemente perché dentro ci sta bene.”
Tra i diversi fornitori un ruolo importante ha avuto il dealer Cardex, insieme alle aziende fornitrici di alto livello tra le quali Caimi Brevetti (pannelli fonoassorbenti Snowsound), dieffebi (contenitori archivio), Interface ( pavimentazioni tessili) e Universal Selecta (pareti divisorie mobili).
Testo di Gabriele Masi.