
Cosa hanno in comune Ferrero, Philips e l’European Space Agency (ESA)? La contaminazione come driver della gestione delle risorse umane.
Contaminare è uno dei verbi cardine dei nuovi ways of working, coniugato in acquisizione di competenze e know how per stimolare la creatività e l’innovazione. Ma quando si può parlare di buona contaminazione? Se ne è parlato a FM Day 2018 di IFMA.
Ferrero: logica social e contest online.
“Dematerializzare significa passare dallo scambio di documenti alla condivisione dei documenti. Il cloud ci porta in una dimensione relazionale. E anche in Ferrero stiamo sviluppando per lo scambio interno un portale in logica social simile a quello di Facebook, che aiuta a lavorare insieme”.
Gian Piero Barra, Mangement Services Italia Ferrero, ha presentato l’esperienza di un’azienda come Ferrero che sta cambiando il modo di fare comunicazione sia all’interno sia verso l’esterno.
Un esempio di questo è il progetto “Design the woking break”, un concorso in cui Ferrero ha invitato i membri della community internazionale di Desall a proporre un progetto per le nuove aree break dedicate alla linea di produzione. Lo scopo è quello di costruire uno spazio rilassante, amichevole ed energizzante, rendendo il contesto interno dell’azienda più accogliente e vivace.

ESA: cross fertilization.
“Immaginate uno scienziato che viene messo a fare il Facility Manager…” è questa la provocazione di Maurizio della Fornace, Infrastructure Engineer di ESA e del progetto di cross fertilization in atto all’interno all’Agenzia Spaziale Europea.
Il progetto si basa sul trasferire i dipendenti tra i dipartimenti per un periodo di 2-3 mesi in modo da permettere loro di vedere le cose da punti di vista diversi, avendo una visione più complessiva dell’attività che avviene all’interno dell’azienda
“Questo progetto solleva però due problematiche: la perdita di tempo e la difficoltà di uscire dalle comfort zone percepite dalle persone”, spiega Della Fornace. “Abbiamo altri progetti di contaminazione: creazione di un blog a cui tutti possono intervenire, cloud system e smart working, e tutte hanno lo stesso obiettivo: fare uscire le persone dal loro angolo e metterle in un contesto più ampio”.
Philips: smart office come piattaforma collaborativa.
“Philips ha iniziato un processo di contaminazione tanti anni fa, partendo dal bilancio del capitale umano all’interno dell’azienda, per arrivare allo smart working, e agli smart spaces della nuova sede”, ha raccontato Roberto Ponte, Real Estate & Facility Manager Philips.
“I nuovi spazi sono concepiti con una flessibilità massima e un altissimo grado di desk sharing, coordinati da una piattaforma collaborativa per una gestione del business differente. La parola chiave è stata la contaminazione tra colleghi e rami aziendali: ad oggi nessuno ha più un ufficio privato, la gerarchia è stata abbattuta e tutti possono collaborare con tutti”.
Come gestire le resistenze che i dipendenti possono avere verso questo cambiamento? Roberto Ponte chiude con una battuta di Deming “Si fa così da anni è la confessione che il sistema non funziona”.
Testo di Gabriele Masi.
Foto in apertura e chiusura: Progetto Hive di Intesa Sanpaolo.