
La tecnologia sarà alla base del raggiungimento della felicità in ufficio: è questo il risultato della ricerca i-Enjoy commissionata da Sedus nell’ambito della presentazione dell’app gestionale se:connects. Realtà aumentata, servizi cloud, dispositivi indossabili e IoT sono le quattro tecnologie che stanno cambiando il nostro modo di lavorare, aumentando la nostra capacità di essere autonomi, di instaurare relazioni positive, creare, padroneggiare il contesto e crescere professionalmente e personalmente: in una parola di essere felici al lavoro.
Il rapido sviluppo tecnologico, a cui stiamo oggi assistendo, non sta solo ridefinendo il modo in cui lavoriamo, ma sta anche creando una nuova cultura del lavoro, favorendo il coinvolgimento attivo delle persone nella propria organizzazione, sempre più concentrata, a sua volta, sui bisogni del singolo impiegato.
Se, allora, parlare di felicità al lavoro significa includere considerazioni che vanno oltre la sfera personale e privata, quali engagement, fulfilment ed empowerment, allora la tecnologia può davvero giocare un ruolo chiave nel trasformare l’ufficio in un luogo dove perseguire la felicità, o almeno un certo tipo di essa.
Certo, come fa notare Daniele Andriolo di Plantronics, intervistato nell’ambito della ricerca Sedus i-Enjoy, “la tecnologia fornisce un supporto determinante, ma non esclusivo, sia essa “passiva”, intesa come strumenti per un maggior comfort ambientale, o “attiva”, nel senso di strumenti, oggi principalmente informatici, per un più agevole ed efficace svolgimento delle attività lavorative”. Inoltre, mentre la tecnologia porta a dei grandi vantaggi come la migliore organizzazione temporale e spaziale delle attività e una migliore “ergonomia” del lavoro intellettuale, che lascia alle macchine lo svolgimento di compiti ripetitivi, lasciando alla componente umana la parte creativa, è anche vero che il gigantesco e costante flusso di informazioni rischia di farci “perdere di vista cosa conta davvero”.
Oggi sono diverse le tecnologie e i servizi ad esse legati che si prefiggono di avere un impatto importante sulla felicità in ufficio: i server icloud e gli strumenti di realtà aumentata permettono di gestire una comunicazione ubiquitaria e trasparente coi colleghi e l’azienda, software e applicazioni come Happyfy Health forniscono ai dipendenti strumenti digitali in grado di motivare e fare da guida nello sviluppo delle capacità emozionali, mentre altri come Awesome Boss mirano ad aiutare i manager a gestire in maniera efficace un gruppo di lavoro.
È interessante notare, in quest’ottica, come la tecnologia stia avendo un grosso impatto anche sull’architettura e sul design degli ambienti di lavoro, basando la “felicità spaziale” sulla capacità del dipendente di poter dominare e usufruire liberamente dell’ambiente: poter scegliere quale area utilizzare, le condizioni di temperatura e luminosità, sviluppare i propri percorsi, interagire liberamente e modificare lo spazio. Dalla parte del management, invece, la stessa tecnologia permette contemporaneamente di elaborare diversi dati, intercettando ed elaborando le preferenze delle persone e offrendo la possibilità di realizzare uffici che soddisfano di più i dipendenti.
L’app se:connect di Sedus è un ottimo esempio di strumento che cerca di sfruttare l’utilità bifronte della tecnologia nello spazio, cercando di trovare soluzioni alle criticità dei nuovi spazi pensati in ottica smart working: attraverso il proprio smartphone, gli impiegati possono trovare agevolmente spazi di lavoro liberi e registrare la loro presenza nel sistema, permettendo ai dipendenti di farsi trovare, e a loro volta trovare i propri colleghi. Dall’altra parte i responsabili delle strutture riescono ad avere sempre a disposizione un report completo e aggiornato di numeri occupazionali e statistiche, avendo così strumenti per ottimizzare lo spazio e migliorarne l’efficacia, rendendo sia l’azienda sia gli impiegati più felici.
Testo di Gabriele Masi.