
Una nuvola, una nave, un iceberg: svariate possono essere le interpretazioni del nuovo edificio della Fondazione Luois Vuitton, una specie di autobiografia in vetro, cemento e legno, del maestro Frank Gehry, poliedrica ed affascinante, costruita nel contesto bucolico del famoso parco di Parigi Bois de Boulogne. Un nuovo polo creativo per gli artisti francesi ed internazionali dove prenderanno vita esibizioni temporanee, gallerie, collezioni permanenti e, sfruttando lo spazioso e luminoso auditorium principale dotato di 340 sedute su misura fornite da Poltrona Frau Contract, eventi e performance multidisciplinari.
Arioso, delimitato da incastri originali di semplici forme geometriche e dalle ali di luce delle vetrate, è proprio l’auditorium il centro del progetto della Fondazione Louis Vuitton, nato con la precisa mission di promuovere ed incoraggiare la creatività degli artisti contemporanei sia in Francia, che a livello mondiale.
Uno spazio che, come tutta la struttura, nasce del concetto architettonico di quello che Gehry chiama “double-building”: una struttura interna portante, formata da blocchi bianchi, statici e lineari con la funzione di evidenziare i lavori esposti all’interno, “l’iceberg della costruzione” come ha dichiarato lo stesso architetto, e una esterna, inspirata all’architettura dei giardini, composta da diversi strati che avvolgono la struttura con elemento principale il vetro in diverse forme e dimensioni, dando alla struttura un’idea di leggerezza e luminosità.
L’auditorium ha segnato anche il ritorno alla collaborazione di Poltrona Frau e dell’architetto canadese Frank Gehry, a 17 anni di distanza dalla prima in occasione della realizzazione del Guggenheim Museum di Bilbao.
Le sedute installate si contraddistinguono per i particolari fianchi in lamina di acciaio, la scocca con il retro schienale in essenza di legno a vista e i braccioli in multistrato curvato. Il sedile ribaltabile per gravità ha snodi in nylon antirumore, mentre il molleggio è ottenuto grazie un particolare telo elastico.
Una poltrona che nel design dello stesso Gehry rappresenta una sintesi perfetta del suo edifico, tra avanguardia di stile, innovazione e originalità delle forme che ben si integra con il contesto futuristico che caratterizza la Fondazione.
Testo di Gabriele Masi.
Pictures by Iwan Baan.