Nell’ambito della riprogettazione della sede di Fondazione Agnelli a Torino, Carlo Ratti Associati ha sviluppato un sistema personalizzato di riscaldamento, condizionamento e di illuminazione in grado di seguire, come una bolla personalizzata, gli occupanti mentre si muovono all’interno struttura. Un ambiente in grado di sincronizzarsi con le abitudini di chi lo vive, una flessibilità al quadrato.
Dopo aver esplorato varie forme di controllo climatico in progetti come Local Warming (Biennale di Venezia 2014) e Cloud Cast (Dubai’s Museum of Future Government Services 2015), e dopo il Future Food District di COOP a Expo 2015, Carlo Ratti Associati continua il design incentrato sull’Internet-of-Things (IoT).
La bolla termica e luminosa personalizzata pensata per la sede di Fondazione Agnelli a Torino si basa su sensori disposti nello spazio in grado di monitorare diversi dati tra cui la concentrazione di CO2, la temperatura o il numero di occupanti della stanza.
Queste informazioni vengono processate da un sistema (BMS) in grado di rispondere in maniera dinamica alle modifiche registrate, regolando la luminosità, il riscaldamento, il livello dell’area condizionata e anche la prenotazione delle varie stanze.
Ogni dipendente può impostare attraverso un’app le proprie condizioni ambientali preferite, creando una bolla termica che lo segue attraverso la struttura grazie a delle unità di ventilcollettori situate nel controsoffitto e attivate dalla presenza umana.
Indubbi sono i vantaggi che l’IoT può portare nell’architettura.
“Oggi molta energia va persa per il riscaldamento o il condizionamento di edifici vuoti”, spiega Carlo Ratti. “Sincronizzando l’uso dell’energia con l’occupazione umana dello spazio possiamo creare un’architettura più sostenibile e responsabile, abbattendo teoricamente il consumo energetico del 40%”.
Una flessibilità al quadrato, che si espande anche a elementi non palpabili: come le pareti mobili di vetro, le tende fonoassorbenti, o le partizioni scomponibili, così anche gli impianti di illuminazione e riscaldamento sono in grado di riconfigurare lo spazio, creando microambienti per tutte le necessità.
Testo di Gabriele Masi.