
Ruotano vorticosamente come le gonne dei dervisci oppure fluttuano nello spazio con lenti e sensuali movimenti: sono sculture luminose in movimento che interagiscono con con chi le osserva e le usa. Insieme a queste scenografiche proposte, abbiamo visto altri innovativi corpi illuminanti dinamici, fluidi e interattivi: la luce personalizzabile è una delle principali tendenze di Euroluce 2015.
Mutano nello spazio come esseri viventi, questi nuovi corpi illuminanti nascono dalla sperimentazione e dalla ricerca sulle potenzialità dei LED e propongono scenari luminosi di grande effetto che si possono personalizzare a piacere.
Les Danseuses di Artemide, design di Atelier Oi.
Le forze inerziali di Coriolis sono l’elemento fisico alla base di Les Danseuses; queste forze agiscono perpendicolarmente alla direzione del movimento di un corpo che si sposta in uno spazio, a sua volta in rotazione uniforme, visto da un osservatore avente lo stesso punto di riferimento.
Il tessuto di Les Danseuses presenta una simmetria conica e la materia può fluire liberamente lungo la sua superficie, senza distendersi o deformarsi, come l’atmosfera intorno al globo terrestre.
Supernova di Lasvit, design di Petra Krausova.
Supernova è una scultura in vetro mozzafiato, illuminante cinetica e interattiva, che si trasforma magicamente nel tempo e nello spazio, rispondendo al movimento dello spettatore e cambiando la sua forma. L’installazione è composta da elementi in cristallo con trama lineare che creano affascinanti pattern luminosi muovendosi nelle diverse angolazioni.
Mesh di Luceplan, design di Francisco Gomez Paz.
Spiega il progettista: “Mi sono proposto di creare una lampada partendo da questa capacità di scomposizione spaziale dei LED, distribuendoli in modo di ottimizzare la diffusione della luce ma soprattutto con l’intenzione di donare ad ognuno di questi punti luminosi l’indipendenza. Volevo creare una lampada con capacità di gestire la posizione e la quantità della luce, un oggetto flessibile in grado di adattarsi allo spazio e i bisogni di chi la utilizza. Per organizzare la scomposizione dei punti luminosi ho utilizzato parametri simili a quelli identificati da Fibonacci nella natura, come la disposizione dei semi nel girasole, delle vistose macchie a forma d’occhio nella ruota del pavone maschio o nella rosetta fogliare del cavolo. Una sequenza precisa che mi ha ispirato nella distribuzione della luce nello spazio”.
Free Pixel di Artemide, design di Carlo Ratti.
“Al contrario dei nodi agganciati ad una parete rigida, i LED possono avere una loro dinamica e si organizzano in un loro ecosistema, indipendente e mobile. Ecco che, in un momento in cui le tecnologie stanno diventando ubiquitarie, stiamo assistendo all’avvento dei free pixel” spiega Carlo Ratti. (vedi articolo e video dedicato a Free Pixel)