Manca un anno al prossimo Salone Ufficio (Worplace 3.0, 4/9 aprile 2017), ma grazie al progetto di Assufficio firmato da Cristiana Cutrona, potremo scoprire i temi guida del Salone Ufficio 2017 già al Salone del Mobile 2016 (pad. 9). La coinvolgente installazione “Il senso felice del lavoro” è un invito a cercare il senso del lavoro (il significato e anche la direzione) e nuovi approcci al progetto del workplace.
Sculture site specific, e video artistici, suoni e sinestesia, ma anche citazioni dell’architettura classica per riflettere sull’identità del lavoro partendo dall’ascolto dei bisogni, vero cardine della progettazione di un nuovo workplace, inteso come organismo adattivo.
Un workplace smART, un luogo identitario e mutevole legato alle pratiche dell’arte che, attraverso il fare, genera pensiero.
L’installazione, dall’evocativo titolo “Il senso felice del lavoro”, rimanda alla qualità della vita, all’approccio antropocentrico, a un nuovo umanesimo, a una rivoluzione culturale che pone il progetto al servizio dell’umanità con il fine di produrre felicità.
“Siamo all’epilogo della cultura della progettazione cartesiana, dove tutto è certo e predefinito. Così come la città, anche il workplace deve essere capace di riprogettarsi all’istante, flessibile, poroso, mutevole; un tessuto vibrante di dati, azioni e reazioni generati dall’interazione tra ambienti e utenti. Porosità, trasversalità, resilienza sono le parole chiave e il progettista assume il ruolo di Mediatore di Bisogni” spiega la progettista Cristiana Cutrona di ReValue.
Questa visione per un workplace “fecondo” si articola in tre grandi “cupole” ispirate a tre momenti dell’architettura -bizantina, rinascimentale e gotica- rimandano rispettivamente a tre bisogni fondamentali dei nuovi modi di lavorare: Concentrazione, Condivisione, Creatività.
Ciascuna è identificata da uno spazio simbolico della cultura italiana: la Domus latina, la Piazza e il Porto. Spazi ed Eterotopia .
Su questi spunti, con la curatela artistica di Francesco Cascino, hanno lavorato Filippo Riniolo per le installazioni audio-video con Roberta Maddalena e Tommaso Melideo di Studio Quantica per le sculture da toccare e da usare.