
Durante la conferenza annuale Coworking Europe che si è svolta a Milano, Deskmag e SocialWorkplaces.com hanno presentato i risultati della Global Coworking Survey, la più recente indagine mondiale sul Coworking. Il numero di spazi di coworking continua ad aumentare e nel corso dell’ultimo anno si è registrata una crescita del 36%; ad oggi nel mondo sono 7800 gli spazi coworking, destinati a crescere nel 2016; vi lavorano circa 500.000 coworker.
Il numero di spazi di coworking è in crescita in tutto il mondo, ma il mercato non è saturo. Alla domanda “ci sono già troppi spazi di coworking?” quasi l’85% degli operatori di spazi coworking ha risposto no. Poco più del 25% crede che ci sia spazio per altri coworking e vede la possibilità di gemellarsi con i concorrenti unendo il mercato. Solo il 14% dei partecipanti ritiene che gli spazi coworking siano già troppi.
Tutti si chiedono quanti spazi coworking esistono al mondo; sono circa 7800, ma il numero non può essere preciso perché spesso nascono spazi pop-up, in alcuni casi si autodefiniscono coworking spazi che non lo sono in realtà, in altri casi la filosofia iniziale cambia.
L’appartenenza alla Community resta uno dei fattori fondamentali e un carattere distintivo del coworking rispetto ad altre forme di ambienti di lavoro temporanei e business center. Il 41% dei coworkers si sente parte della comunità e il 29% fortemente coinvolto, solo il 21% si reputa “abbastanza” parte della community.
Come lavorano i coworkers?
Il 73% dei membri lavora in uno spazio coworking almeno 3 volte alla settimana e il 44% tutti i giorni.
Il 56% dei coworkers non lavora in team, ma individualmente; eppure solo il 29% ha una scrivania individuale anziché la postazione condivisa.
Una più precisa suddivisione delle modalità di lavoro indica che il 78% dei coworkers lavora in open space; il 12% in team office; il 5% in ufficio individuale e una piccola minoranza preferisce invece le coffee area o le meeting room.
Lo spazio di coworking è redditizio?
L’autovalutazione degli spazi coworking è ancora in corso ed è parte dell’indagine che sarà resa pubblica il prossimo gennaio. Al momento le dichiarazioni degli intervistati dimostrano che la maggior parte degli spazi coworking è redditizia.
L’indagine è complessa perché dipende fortemente dal costo di affitto dell’immobile, dalla durata dei contratti e dagli aumenti dei costi di locazione che cambiano in ogni Paese.
Si valuta che quattro spazi coworking su cinque non operi in spazi di proprietà e quasi la metà dei casi analizzati scadrà entro i prossimi tre anni.
Nei prossimi dodici mesi, un coworking su sette spazi dovrà decidere se negoziare, chiudere o cercare un nuovo contratto di locazione. questo spiega perché circa un quarto degli spazi coworking ha traslocato almeno una volta, dalla sua apertura.
Coworking e rivitalizzazione dello sviluppo urbano.
Raramente gli spazi di coworking si trovano in nuove costruzioni. Il 42% è situato in edifici che esisteva già 50 anni fa e solo la metà occupa spazi che avevano originariamente una destinazione d’uso commerciale. Quasi il 50% occupa ex spazi industriali e molti spazi coworking hanno rivitalizzato edifici abbandonati e generato un rilancio significativo della zona circostante.
Gli spazi coworking aumenteranno nel 2016.
Quasi l’80% degli intervistati si aspetta un aumento del numero di membri, il 75% ipotizza anche maggiori ricavi, oltre a un legame più forte con i membri della comunità.
Le aspettative sono inferiori rispetto ai risultati del sondaggio di due anni fa, ma potrebbero essere dovuti a un nuovo sistema di classificazione introdotto per migliorare il layout dei dispositivi mobili. Questa modifica e il conseguente diverso design degli spazi rendono complicato il confronto su questa domanda con il precedente sondaggio.
L’indagine 2015 ha rilevato che il 61% degli spazi di coworking sta progettando di ampliare i loro spazi di lavoro per il prossimo anno (dato in aumento rispetto all’indagine precedente).
Il 33% vuole aprire un secondo sito. Nel complesso le prospettive restano molto ottimiste.