
Ironia, poesia, forte coinvolgimento e interazione, ma anche sostenibilità e responsabilità sociale del progettista sono gli aspetti che danno valore a un allestimento e che hanno caratterizzato i migliori che abbiamo osservato alla Milano Design Week 2016. Da Shit Evolution di Luca Cipelletti, primo premio del Milano Design Award @midesignaward, agli altri progetti premiati e non, WOW! ha selezionato quali sono stati, a nostro avviso, i migliori 10.
Shit Evolution, Luca Cipelletti (in apertura).
La sesta edizione del premio Milano Design Award è organizzato da elita – enjoy living Italy, in collaborazione con Fuorisalone.it, IED Istituto Europeo di Design, con il supporto del Comune di Milano e condiviso dal comitato Milano Fuori Salone.
La giuria di quest’anno presieduta da Antonio Murras ha assegnato il premio a Shit Evolution per la capacità di creare un “percorso didattico che scardina tutti gli stereotipi didascalici per proporre un’esperienza sensorialmente rilevante, che promuove una nuova visione della cultura del progetto.” L’esposizione ha presentato pavimenti, sgabelli, tavolini, vasi, piatti, ciotole e anche una toilette, realizzati a partire dalla “Merdacotta”, materiale antitetico alla terracotta derivato dallo sterco di mucca, direttamente dal Museo della Merda. Una riflessione sulla responsabilità dei designer di sostenere la creazione di un mondo sostenibile attraverso l’uso di materiali organici.
Boring Collection, Lensvelt Contract.
Il premio Best Concept è stato assegnato a Boring Collection “per la capacità di immaginare una nuova strada narrativa per il prodotto ufficio, in una esperienza ludica e coinvolgente”.
Data Orchestra, Jelle Mastenbroek.
Premio Best Technology per la sua capacità poetica e tecnologica, in cui una “ tecnologia ormai alla portata di tutti viene sintetizzata al meglio per un’esperienza dallo spirito surreale e unico, ma di estrema attualità”.
The Nature of Motion, Nike.
Premio Best Storytelling per la capacità di raccontare “l’identità del marchio in modo complesso, articolato ma leggibile a chiunque, a diversi livelli, attraverso una narrazione multipla ed emozionale”.
KUKAN, Panasonic.
Il premio del pubblico è stato vinto dall’installazione di Shuichi Furumi, Masao Ochiai. Il tema dell’invenzione dello spazio è stato declinato su 140 schermi da 55 pollici disposti su 7 pilastri su cui ha preso vita un’esperienza di visione unica del mondo giapponese.
Imagine new days, Aisin.
Il Premio Best Engagement è stato assegnato all’installazione di Masaru Suzuki/Hideki Yoshimoto/Setsu&Shinobu Ito per la capacità di “coniugare analogico e digitale, con semplicità ed efficacia, coinvolgendo gli spettatori in un piccolo viaggio significativo e divertente”.
Il senso felice del lavoro, Assufficio.
Tra le altre installazioni Il progetto di Cristiana Cutrona anticipa il prossimo Salone Ufficio (Workplace 3.0 ) del 2017, in un invito a cercare il senso del lavoro. Un invito rivolto all’osservatore di rifletter e partecipare, indagando che cosa esprime #ajoifulsenseatwork
50 Manga Chairs di Nendo.
50 sedie ispirate al tratto, alla struttura e al concept del Manga come mezzo di espressione bidimensionale di una serie di linee, capace di una grande astrazione. L’installazione, commissionata dalla galleria newyorkese Friedman Benda, si è svolta nel chiostro della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale.
Torre Velasca Rossa di Ingo Maurer.
Il rosso diventa il simbolo del Design e invade la città. Ingo Maurer ha illuminato la Torre Velasca di Milano nell’ambito della manifestazione Open Borders. Un colore rosso brillante, come fuoco, capace di sottolineare la particolare architettura del grattacielo, sito di Audi City Lab.
Viaggio in Sicilia, Paola Lenti.
L’allestimento, installato ai chiostri dell’Umanitaria, è nata dall’incontro con la stilista Marella Ferrara, inspirata ai colori e alla tradizione artigianale e alla cultura della Sicilia.
Testo di Gabriele Masi.