
Si chiama ARCAdi il progetto di Ico Migliore, Mara Servetto e Italo Lupi, vincitore del concorso “Esporre il Compasso d’Oro” indetto da ADI per la nuova sede della Collezione storica del premio che conserverà gli oltre 300 oggetti che, dal 1954 a oggi, hanno meritato il Compasso d’Oro.
Il nuovo “archivio attivo” del design sarà aperto al pubblico negli spazi che ospiteranno la nuova sede di ADI che diventerà dal 2015 la casa milanese del design. Si trova nell’area tra via Bramante e via Ceresio, originariamente occupata da impianti per la trasformazione e la distribuzione dell’energia elettrica e attualmente in corso di ristrutturazione.
“Il museo è concepito come una sorta di Arca dove conservare e fa vivere tutte le specie di qualità del design italiano. Preservando la suggestiva navata storica della ex-centrale elettrica, l’intera Collezione popola le pareti con leggerezza di segno e forte sinergia tra luce naturale e artificiale. Al centro accoglienti e innovativi tavoli di racconto interagiscono con i diversi pubblici”, spiegano i progettisti.
Un database collegato con il sistema espositivo permetterà ai visitatori, dalle postazioni integrate nei tavoli centrali, di selezionare e illuminare singoli oggetti o gruppi omogenei per epoca, tipologia e importanza storica, presentando la documentazione relativa sui display degli stessi tavoli.
La Giuria, composta da Cino Zucchi (presidente), Luisa Bocchietto, Giovanni Cutolo, Michele De Lucchi, Arturo Dell’Acqua Bellavitis, Mario Mastropietro, Enrico Morteo, ha premiato all’unanimità il progetto ARCADI di Migliore, Servetto e Lupi perché, come spiega il Verbale della giuria: “risponde al tema con un’idea sintetica di grande forza. Un chiaro concetto espositivo di ‘archivio attivo’ valorizza l’intera collezione, nella sua presenza fisica e nella possibilità di scegliere diversi approfondimenti tematici agli oggetti stessi e alla loro storia progettuale.
Il progetto sfrutta al massimo le potenzialità dello spazio esistente, rispettandone l’impianto architettonico riletto in funzione del programma dato, anche in rapporto alla distinzione tra collezione permanente ed eventi allestitivi temporanei”
“La decisione è stata difficile… – conclude Luisa Bocchietto, presidente ADI- Il progetto che abbiamo scelto apre le migliori prospettive al nuovo centro della cultura del design che l’ADI intende realizzare. Infine è grande la soddisfazione per avere promosso un Concorso che ha inaugurato un processo virtuoso di coinvolgimento degli Ordini, Associazioni e Istituzioni.
Didascalie
Nella parte centrale un tavolo lungo 25 metri, ripartito in 4 segmenti sottolinea con la forza di un segno l’andamento longitudinale della navata e definisce un luogo importante di racconto per acquisire o condividere informazioni e conoscenze.
Ai lati della balconata, che recinge i reperti industriali degli impianti elettrici della primitiva centrale, ci si affaccia verso lo spazio deposito, potendo sfruttare una serie di periscopi tecnologici che mettono in connessione con quest’area: strumenti avanzati, capaci di far vedere, ma anche di raccontare in modo multimediale la ricchezza dei materiali in deposito incoraggiando il visitatore nel suo percorso di scoperta.